Hotel di Buona Speranza
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Domenico Corna
Hotel di Buona Speranza - Parte Seconda
In Viaggio - Terzo Capitolo
Incipit
Luke
era nato in quella piccola città. La sua famiglia, da sempre,
aveva abitato e coltivato con passione quella terra. La sua
fattoria confinava con un’altra molto simile alla sua. I loro
rapporti erano molto buoni. Spesso si scambiavano consigli e si
aiutavano durante la raccolta.
Quando lui nacque, anche i vicini festeggiavano la nascita di
una figlia. I due bambini crebbero giocando insieme. Insieme
andarono a scuola. Avevano gli stessi interessi e, quando giunse
il momento che una ragazza e un ragazzo iniziano a guardarsi con
occhi diversi, anche loro si innamorarono. Il loro primo bacio
avvenne al tramonto dietro il fienile. Spesso fuggivano in mezzo
al granoturco per scambiarsi le prime carezze.
I
genitori di entrambi lasciarono che l’amore in loro crescesse
fino alla logica decisione di sposarsi.
Le
due famiglie decisero che avrebbero edificato la casa per loro
proprio sul confine delle due proprietà, ai margini di un bosco
che nascondeva una sorgente. Quando terminò la costruzione,
venne il momento di stabilire la data delle nozze.
«Il
matrimonio era programmato per il mese prossimo.» disse Luke
mentre dalla birra era passato al caffè. «Ma il mese scorso mi
chiama e mi dice che deve parlarmi. Io ho pensato che si
trattasse di qualche guaio inerente alla nuova casa, invece mi
dice che ha conosciuto un altro di cui si è innamorata.»
Charles scuoteva la testa.
«Si
può davvero innamorarsi così all’improvviso?» chiese Luke
allargando le mani.
Era
una domanda retorica a cui Charles non sapeva rispondere.
Luke continuò. «Sono rimasto
talmente frastornato che ho pensato si trattasse di uno scherzo.
Ma lei mi fa cenno di aspettare e all’improvviso, da una
macchina parcheggiata lì vicino, esce un uomo sorridente e si
avvicina tendendomi la mano.»
Charles sorrise stupito.
«Mentre stringevo la mano di quell’uomo, cacciando via l’istinto
di prenderlo a pugni, mi stavo chiedendo se stessi vivendo un
terribile incubo. Forse presto mi sarei svegliato e sarei corso
da lei per raccontarglielo.»
Charles scuoteva la testa.
«“Spero che rimarremo ancora amici.” mi dice in modo accorato.
“Per me è importante la tua amicizia.”
«Questo era ciò che mi faceva più male, più ancora di sentirsi
retrocesso senza ragione alcuna. All’improvviso ho visto davanti
agli occhi come si sarebbe svolta la mia vita. Avrei vissuto
nella casa vicino alla sua, quella costruita per noi due. I loro
figli avrebbero giocato venendo nella mia proprietà. Avrei
dovuto vederla tutte le domeniche mattina a braccetto del suo
uomo.
«Mi
disse che anch’io avrei trovato un nuovo amore con cui sarei
stato felice. Come se si trattasse di andare in negozio a
restituire un prodotto guasto per averne un altro.»
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