Il Tocco della Felicità
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Navajo
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Domenico Corna
Il Tocco della Felicità - Parte Prima
Navajo - Primo Capitolo
Incipit
Benjamin se ne stava
affacciato alla finestra di un grande hotel nel centro di Saint
Luis. Contemplava l’andirivieni della gente per strada come una
moltitudine di formichine indaffarate in lavori apparentemente
inutili.
«Signore, tra qualche istante
ha inizio l’evento.» annunciò una voce da dietro la porta. «Si
affretti a scendere.»
Benjamin subito richiuse la
finestra ed iniziò a vestirsi. Stette poi sulla soglia a
chiedersi se presenziare a quell’evento fosse la scelta
appropriata. Non aveva mai familiarizzato con gente importante e
neppure con la confusione. Abituato ai piccoli paesi di
campagna, starsene qui a St. Luis, in una grande città col suo
centro così avvolgente e caotico, gli procurava un po’ di
apprensione.
«Aspetteranno.» sussurrò con
un lungo sospiro stendendosi sul letto con lo sguardo rivolto
verso il soffitto. «Nessuno mai si accorgerà della mia assenza.
Non sono uno dei protagonisti della festa.»
***
L’evento rappresentava un
importante appuntamento annuale riservato ai produttori di
birra. Ognuna delle aziende partecipava presentando uno dei
prodotti per l’assaggio e la successiva premiazione. In questa
manifestazione la presenza di Benjamin risultava del tutto
inutile in quanto l’azienda presso la quale lavorava, pur
essendo tra le più antiche, non era certo annoverata tra le
grandi.
Aveva iniziato molti anni
prima, dopo la morte del padre. La sua famiglia non poteva
sopravvivere senza un introito sicuro. Così, dopo aver
effettuato una lunga infruttuosa ricerca tra negozi e piccole
attività della zona, quel mattino, in cerca di una occupazione,
si era deciso a salire alla vecchia fabbrica di birra posta su
un dosso poco distante dal confine del paese.
«Sto cercando
un’occupazione.» aveva chiesto dopo una lunga attesa davanti
all’ingresso.
Un vecchio si era presentato
con un grande cappello bianco in testa chiedendogli se fosse a
conoscenza del tipo di lavoro svolto nella fabbrica.
Benjamin, stendendo il
braccio verso il fabbricato, aveva dato una risposta tale da
generare ilarità del vecchio. «Dentro la fabbrica si distilla
birra.»
«La birra non si distilla,
ragazzo. Il processo è differente.» Sorrise. «Tu non hai la
minima idea del lavoro svolto qui dentro, non è vero?
Il ragazzo scosse la testa.
«Ho bisogno di guadagnare e sono pronto ad accettare qualsiasi
occupazione purché onesta.»
Il vecchio sorrise e stette
qualche attimo a pensare. «Potrei avere bisogno di un aiuto ma
solamente per un mese. Dopo tanti anni di confusione voglio
mettere in ordine il laboratorio e pulire le attrezzature. Così,
se vuoi, puoi essere tu ad occupartene.»
Per la prima volta, anche se
temporaneo, qualcuno gli stava offrendo un lavoro. In assenza di
altre prospettive e, pur trattandosi di un mese solo, si
affrettò ad acconsentire alla proposta.
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