Il Tocco della Felicità
Parte 1
Parte 2
Un Lungo Viaggio
Parte 3
Parte 4
Gli altri lavori
Narrativa
Poesie
Favole
Domenico Corna
Il Tocco della Felicità - Parte Seconda
Un Lungo Viaggio - Sesto Capitolo
Incipit
La casetta a lui destinata si trovava in un bel quartiere di
nome Venezia, vicino alla ferrovia, poco distante dal fiume
Missouri e da un piccolo lago dal nome buffo: Horseshoe.
Mentre camminava si soffermò a riflettere su quanto fosse
differente l’ambiente in cui si trovava adesso da quello in cui
aveva trascorso le ultime settimane. Le abitudini ma anche i
sapori erano diversi. La gente qui scorreva ai suoi fianchi
quasi senza alcun tipo di comunicazione tra loro. Guardavano per
terra oppure nei piccoli schermi dei loro smartphones. Invece
del divertimento del prossimo Sabato sera, i ragazzi sui
marciapiedi delle strade discutevano di applicazioni e
socialnetworks.
Si spinse oltre il quartiere per ammirare il lago. Le sponde, se
pur poco affollate, erano pulite e ben curate. Solo la canna da
pesca di qualche pescatore ogni tanto sbucava tra le foglie
degli alberi. Benjamin, avvicinandosi con curiosità, si
soffermava cercando di scoprire la quantità di pesci all’interno
del piccolo contenitore al loro fianco.
Dietro ad una curva, ad un solo passo dall’acqua, un pescatore
se ne stava accucciato su se stesso con la canna penzoloni da un
lato. Pensando si sentisse male si avvicinò scuotendolo.
«Mi scusi, si sente bene?»
L’uomo riaprì gli occhi. «Certo ragazzo, non lo vedi? Sto
pescando.»
Benjamin non seppe trattenersi da una discreta risata. «Ha dato
molti frutti questa particolare strategia?»
Il pescatore rise a sua volta. «Io non me ne sto qui per
catturarli ma per trascorrere il tempo.»
Benjamin fu invitato a sedersi e stettero a lungo in silenzio
mentre, dopo aver riaperto gli occhi, il pescatore stava
controllando la canna e la lenza. L’esca era scomparsa.
«Quell’accidenti di pesce mi ha fregato un’altra volta.» esclamò
ridendo e scuotendo la testa. «Si tratta di Fred. A lui piace
prendersi gioco di me. Aspetta quando mi addormento per fregarmi
l’esca.»
Benjamin sorrise all’immagine del pesce mentre ruba l’esca al
pescatore simile alla sequenza di un cartone animato. «Ci sono
tanti pesci in questo lago, come fai ad essere sicuro si tratti
proprio di Fred?»
«Certo,» rispose con
decisione. «è proprio lui. Adesso se ne sta accucciato vicino a
qualche sasso, contento per avermi fregato un’altra volta.
Aspetta solo il momento in cui decido di andarmene per fare un
balzo a pelo d’acqua e salutarmi.»
Benjamin scoppiò a ridere
un’altra volta.
«Ti sembra strano avere un pesce come compagno di giochi?»
chiese il pescatore.
«Direi abbastanza inconsueto.» rispose Benjamin. «Credevo si
fosse nemici.»
«Non conosci il vero pescatore caro ragazzo. Non si sta qui
tutto il pomeriggio per portare a casa una preda ma per gustare
il silenzio e la solitudine.» Si fece serio e silenzioso. «Vengo
qui per giocare con Fred. Lui mi tiene compagnia e riesco a
sopportarlo quando si prende gioco di me.»
Benjamin stette in silenzio. Il pescatore scosse la testa.
«Lo so, tutti mi ritengono un poco scemo. Li vedo quando,
tornando a casa, passo davanti a loro. Si guardano in faccia
ammiccando. Così anche tu adesso riterrai di star parlando con
uno scemo.»
Benjamin non sapeva che cosa rispondere. «Io non ti conosco, non
posso certo giudicarti. Io non sono la persona adatta a cui
chiedere se qualcuno sia scemo a causa delle sue stranezze.»
«Bella risposta.» esclamò il pescatore. «Ma il mondo è pieno di
stranezze. Ci sono stranezze lecite e illecite. Io faccio parte
di queste ultime per le quali è consuetudine sorridere di
compassione. Preferisco comunque starmene qui con Fred piuttosto
di frequentare il biliardo di qualche bar.» Emise un lungo
sospiro guardando Benjamin con un sorriso. «Vuoi conoscere le
mie stranezze? Forse non ne troverai molte altre simili in
giro.»
Benjamin annuì e sorrise. Fortunatamente il pescatore non era a
conoscenza delle sue. Avrebbe a sua volta riso di compassione
nei suoi confronti.
Narrativa
Il Tocco della Felicità
Poesie
Favole