Il Bosco dei Platani è un
mondo fantastico nel quale non tutti possono entrare. Qui si
acquisisce la Conoscenza attraverso i loro abitanti ma
soprattutto grazie all’aiuto del Salice. Questo libro ci parla
di Laura e di Davide, due anime gemelle che, nonostante abbiano
vite ed età diverse, cercheranno in ogni modo di ritrovarsi
anche quando il destino li separerà per ritornare a Casa.
Ritroveranno le persone amate come Michela, la moglie di Davide
in una delle sue vite, oppure il nonno di Laura, con la sua pipa
e l’immancabile sbuffo di fumo. Tutti sono tornati a Casa, da
dove si vede la Terra fosforescente, ciascuno di loro ha vinto
le proprie paure, ottenendo un’anima limpida. Per fare tutto
questo occorre costruire un mondo di favole e tornare ad avere
l’animo di un bambino.
Si tratta del secondo
romanzo che leggo di questo autore e posso affermare quanto lo
stile delle sue trame sia particolare e originale. Leggere un
suo libro, infatti, significa intraprendere un viaggio, un
percorso negli angoli più reconditi dell’animo umano, grazie al
quale è possibile riuscire a vedere il mondo con occhi diversi.
Un cammino nel quale la realtà viene connotata da aspetti
fortemente onirici, che rimandano quasi ad una favola, il mezzo
migliore per guardarsi dentro e riflettere su se stessi e sul
significato delle nostre esistenze.
La lettura si è rivelata
scorrevole e il linguaggio utilizzato è chiaro semplice. Un
libro che mi sento di consigliare a tutte le persone di ampie
vedute a cui piace leggere romanzi che superano i confini della
logica e che permettono una crescita personale.
Bellissima la copertina del libro, molto in sintonia con la narrazione.