“In seguito alla Grande
Divisione, un antico mondo si è frantumato e gli animi dei suoi
abitanti sono stati scagliati via lontano. Molti di loro, ignari
della provenienza, vivono al nostro fianco. Con la memoria
perduta, chiunque può esserlo ma per ottenere la Conoscenza è
necessario tornare alla condizione iniziale”.
Addentrarsi nella lettura
di questo racconto significa intraprendere un lungo viaggio
introspettivo in un mondo surreale, al di là dell’immaginazione,
dove scambiarsi pensieri è la più logica modalità di dialogo.
Il protagonista entra in
contatto con il bosco dei Platani, un mondo fantastico e
inaccessibile ai più. Ma sarà solo l’inizio di lungo percorso
formativo all’interno del quale cercherà in tutti i modi di dare
libero sfogo alla fantasia, alla conoscenza e al perfezionamento
di sé, al fine di ottenere uno spirito sprovvisto di paure.
Lo stile inconfondibile di
Domenico mi ha sorpresa per la terza volta. Come già sapete
dell’autore ho letto anche “Nuvole al Tramonto” e “il Lago di
luce”. (libri che vi consiglio caldamente di leggere se non
l’avete ancora fatto).
L’autore presenta il
racconto con uno stile incisivo, scorrevole ed immaginifico.
L’originalità del suo stile è evidente sin dalle prime righe: la
realtà si mescola alla fantasia e il racconto si lega alla
favola in una perfetta coerenza narrativa. Il lettore viene
catapultato in uno spazio incantato e ne rimane immediatamente
affascinato.
Siete disposti ad affrontare questo lungo viaggio? Se vi piace il genere, è una lettura che vi consiglio vivamente!