Con Il lago di luce l'autore ci stupisce
ancora una volta, conducendoci in una storia ricca di significato.
La protagonista è Elena che, durante un
viaggio in volo, si sente inaspettatamente legata ad un lago di
montagna. Incuriosita decide di tornarci e nelle vicinanze scoprirà
una piccola comunità che vive ritagliata fuori dal mondo... a cui
Elena non si sente per nulla estranea. Scopriremo che il lago stesso
è avvolto in misteri e leggende intrecciate nel tempo.
Dubbi, interrogativi, interpretazioni, verità,
conoscenza accompagnano la lettura di questo romanzo.
La bellezza della natura circonda ogni singola
pagina, rivelandosi estremamente evocativa e toccante. Se ne avverte
proprio il profondo legame.
Il lago di luce presenta una trama originale
in cui l'autore riconferma la delicatezza con cui sa affrontare temi
principali della vita. Fondamentale nel romanzo, e soprattutto nel
percorso di Elena, è il viaggio: il saper divenire consapevoli del
senso prezioso che il viaggio comporta e non semplicemente attendere
di raggiungere l'agognata meta. Ovvero, andare alla scoperta di se
stessi attraverso fatiche, gioie, dolori e perseveranza.
La strada per ritrovare se stessi può apparire
estremamente ostica e tortuosa ma non si deve perdere la speranza.
A livello narrativo ho avvertito una
maturazione rispetto al precedente romanzo dell'autore "Nuvole al
tramonto” (recensione disponibile sul blog). Le descrizioni
divengono ancora più dense e scavano dentro il lettore sensazioni
indescrivibili. Principale è il tema di riconnettersi alla natura
per ritrovarsi, riuscendo a scindere le cose importanti da quelle
superflue. Scegliere consapevolmente e sapere di poter rallentare,
prendersi del tempo, piuttosto che agire come frettolosi automi in
una società frenetica.
Personalmente, ho preferito la prima parte del
romanzo, in cui il mistero del lago e di numerose persone legate tra
di loro è onnipresente in ogni gesto e pensiero della protagonista.
E lentamente il mistero si sfalda rivelando scorci di vite passate,
che dimostrano la bravura dell'autore nel saper catturare l'essenza
di una persona in pochi attimi e, tuttavia, emozionare il lettore.
La seconda parte è più complessa: fantasia,
misticismo e filosofia si intrecciano strettamente tra di loro,
generando lunghe riflessioni sui più disparati argomenti. La stessa
figura emblematica di Yeshua, richiama il nome biblico del figlio di
Dio e dei suoi avvicendamenti.
Davvero, c'è così tanta profondità e temi
concatenati tra di loro che non sono capace di spiegarveli. E
probabilmente la soggettività intrinseca di ogni persona gioca un
ruolo fondamentale nel cercare di elaborare e dare un significato a
ciò che si sta leggendo. Il consiglio che mi sento di dare è
l'invito a leggere il romanzo e lasciarvi guidare dalle proprie
emozioni.
Nel romanzo ho apprezzato il riferimento alle
“grandi nuvole” che richiama il precedente romanzo, come se tutto
facesse parte del medesimo e grande disegno, che può essere vissuto
da diverse angolazioni.
L'intrecciarsi di mondi e antichi erranti di
universi in costellazioni luminose è un pensiero immenso, che mi ha
riscaldato il cuore.
Concludendo, il romanzo è l'incoraggiamento a
guardarsi intorno per frugare meraviglie e intensità in luoghi a cui
magari non facciamo caso.