Punita e chiusa dai genitori, a causa delle sue bizzarrie, per
due ore al giorno nello sgabuzzino delle scope, Martina,
intraprende, complice la paura, un percorso fantastico,
estremizzato oltremodo. Un viaggio esistenziale attraverso le
diverse età: infantile, adolescenziale e adulta.
Ad accompagnarla, due figure emblematiche, apparentemente avulse
dalla sua persona, Ginetta e suo figlio Edi.
E, le nuvole che, quando appaiono al tramonto, la portano a
spasso facendola volare come un aquilone.
Ella vive in una sorta di bolla immaginifica, in contesti
fisico-geografici e temporali in divenire, sino a quando si
manifestano i primi squarci, attraverso i quali s’incunea la
realtà cruda e nuda con cui fare i conti.
Di qui, il recupero di una porzione di vita ancora non collocata
sul tassello giusto nello stupefacente puzzle finale che, quasi
assiomaticamente, mette in un unicum continuum il vissuto non di
tre persone, ma di una sola dentro un rapporto progressivo,
razionalmente incomprensibile, altresì frutto di una fertile
fantasia, elevata all’ennesima potenza.
Narrazione con reminiscenze letterarie di tipo saint-exuperiano,
nonché di stampo pedagogico rousseauiano, strutturata su un
impianto esaltante la capacità scrittorica Autoriale di
meticciare fecondamente, e in dosaggio equilibrato, più generi
di difficile assemblaggio nel medesimo prodotto editoriale:
intimistico, sentimentale, favolistico, filosofico e formativo.
Per uno stile che si avvale di una prosa piana, scorrevole ed
essenziale, sottoposta a inferenze poetiche a coronamento
dell’uso di un linguaggio ricco, articolato ed efficacemente
innovativo.
Rogliano, 20 Novembre 2021.