Hotel di Buona Speranza
Parte 1
Parte 2
Parte 3
Hotel di Buona Speranza
Parte 4
Gli altri lavori
Narrativa
Poesie
Favole
Domenico Corna
Hotel di Buona Speranza - Terza Parte
Hotel di Buona Speranza - Quinto Capitolo
Incipit
Due giorni prima di natale iniziò una
copiosa nevicata che si protrasse per giorni interi. Le strade
erano diventate distese di ghiaccio e neve, nessuno più si
azzardava a percorrerle.
La vigilia di natale, sera
dell’inaugurazione, il bar dell’hotel era completamente deserto.
Ormai si stavano apprestando a festeggiare da soli, quando un
uomo giunse trafelato nel bar. Qualche miglio più indietro un
piccolo autobus si era bloccato. Una ruota era finita fuori
strada e l’autobus non era in grado di proseguire e neppure di
tornare indietro. A bordo ci stava un gruppo di bambini diretti
a un paese a venti miglia di distanza. Li stavano aspettando per
la recita di natale. La rete cellulare non era attiva e non
erano in grado di chiamare aiuti. I bambini nell’autobus erano
terrorizzati.
Charles prese subito il furgone dotato
di quattro ruote motrici. Luke salì sul vecchio cingolato usato
per arare i campi e attaccò il vecchio carretto. Margareth prese
le coperte e insieme si diressero verso l’autobus. Era difficile
poter distinguere il nastro d’asfalto coperto dalla neve, dalla
campagna circostante. Giunsero dopo mezz’ora tra grandi
difficoltà. L’autobus era inclinato su un lato. L’autista, i
bambini e le loro due maestre se ne stavano all’interno.
Dodici bambini furono fatti salire sul
furgone. Gli altri, insieme con l’autista e le due maestre,
furono avvolti dalle coperte e presero posto nel carretto
trascinato dal vecchio cingolato.
Lentamente giunsero insieme all’hotel.
Entrarono tutti nel bar accanto alla stufa. Le maestre
chiamarono il teatro del paese dove avrebbero dovuto esibirsi,
annunciando l’impossibilità di arrivare. Si sarebbero fermati
nell’hotel per la notte.
In breve i bambini cambiarono il loro
umore, dalla paura passarono all’eccitazione per la stravagante
avventura. Ognuno confidava all’altro la paura scampata. Le
maestre, insieme con Margareth, stabilirono la disposizione dei
bambini nelle loro stanze. Quando tutto fu in ordine prepararono
da mangiare, spostarono i tavoli a formare un unico lungo
tavolone. I bambini erano eccitati e contenti mentre mangiavano
una zuppa calda e i dolci preparati per l’inaugurazione
dell’hotel.
Alla fine della cena, il grande
tavolone venne spostato e i bambini si sedettero per terra.
Volevano lo stesso eseguire la loro recita. Era la vigilia di
Natale e bisognava seguire l’atmosfera. Sotto l’albero addobbato
per l’inaugurazione, i bambini si esibirono nel racconto della
nascita di Gesù. Al termine della recita, con un sottofondo di
chitarra, Charles suonò le canzoni di Natale.
Spuntarono dolcetti e bibite. Per le
maestre e l’autista venne stappata una bottiglia di spumante.
Alla fine si strinsero tutti vicino e vennero scattate un sacco
di foto. Sarebbero rimaste in eterna memoria del giorno
dell’inaugurazione.
Quando giunse il momento di andare a
letto i bambini urlavano dalla contentezza. Ci fu un andirivieni
frenetico da una stanza all’altra. Le maestre si diedero da fare
per mantenerli tutti tranquilli. Alla fine si addormentarono
crollando per la stanchezza.
Il giorno dopo giunsero i soccorsi.
L’autobus venne liberato e la scolaresca fece ritorno al loro
paese di origine. Le due maestre furono le ultime a salire.
Abbracciarono forte Margareth dicendole: «Ci avete salvato la
vita. Se non ci fosse stato questo hotel sulla nostra strada
sarebbe finita davvero male.»
Margareth sorrise salutandole. «Non
avrei mai potuto immaginare una inaugurazione più bella di
questa. Siamo noi a dovervi ringraziare.»
Vennero appesi alle pareti del bar
alcuni quadri con le foto dei bambini. Nell’estate successiva la
scolaresca tornò a far loro visita, ognuno di bambini aveva
preparato un regalino e un pensiero per la loro più bella
avventura.
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