L'anima del racconto, quella particolare
capacità di inventare immagini, storie e personaggi è la fantasia. In persone in
cui è predominante, se non compresa, genera forti conflitti. L'infanzia è la
dimora ideale della fantasia, dove non esiste alcun limite se non imposto dagli
adulti. Ma quando la bambina diventa adulta e tenta di vivere come chiunque
altro, iniziano ad insorgere conflitti devastanti. Tenterà di combattere quella
“malattia”, fino a giungere sull'orlo dell'annientamento. Vincerà la lotta,
riuscendo a raggiungere la normalità. Ma, dopo aver scoperto la felicità
dell'infanzia a differenza di un’età adulta grigia e amorfa, provocherà un senso
di infelicità tale da spingerla ad andare in cerca della fantasia, l'altra parte
di lei. Nascerà una nuova Martina nella sua pienezza: bambina e adulta, senza
più conflitti ma con una potenza mentale difficile da immaginare per noi poveri
normali.
Non è un romanzo da leggere con
disinvoltura. La linearità precaria e i continui salti temporali che possono
rappresentare un difetto, hanno invece il pregio di descrivere l'animo della
protagonista e i suoi conflitti. Se un lettore non riesce a sentirsi Martina,
non comprenderà il racconto e lo considererà un romanzo fantasy un po' bislacco,
anche se ben scritto.
In questo romanzo mistico, una ragazza si ritrova divisa tra la
propria realtà e un mondo alternativo creato dalla propria mente.
Questo romanzo d'esordio si apre con Martina che si risveglia nel bosco
senza alcuna memoria di quanto è successo a lei. Lei vaga giungendo ad una casa
di una donna di nome Ginetta, che le racconta eventi del suo passato. Martina
non ha alcun ricordo e Ginetta sembra sorpresa e delusa; è chiaro che qualcosa
di strano è successo nella mente di Martina. Col passar del tempo Martina
comincia a recuperare dei ricordi, in particolare di un bambino di nome Edi.
L’elegante attenzione ai dettagli di Corna, l’autore, permette ai lettori di
immergersi nel contesto: “le cicale spingevano il loro canto da un cespuglio
all′altro, fin lontano. Intensi sapori arrivavano al suo naso.”
La seconda parte del romanzo si concentra sulla adolescenza di Martina in
una città del nord Italia. La sua situazione familiare non è chiara; amici
casuali entrano ed escono dalla sua vita, alcuni muoiono per abuso di droga. In
seguito Martina ha una strana reazione dopo aver provato del “fumo” e si
allontana progressivamente dalla gente della sua città. Queste scene, che
sembrano inizialmente fuori luogo, portano alla comprensione del passato di
Martina, nella confusione ramificata della sua vita. L’autore li riempie di
forte prosa scenica.
La terza parte salta ancora più indietro, fino all’infanzia di Martina, e
rivela i dettagli sugli strani problemi della memoria di Martina. Da bambina ha
conversazioni frequenti con gli animali, la qual cosa sconvolge i suoi genitori
e la fa allontanare dai suoi compagni di scuola che la vedono come una bambina
strana. Per punizione il padre la rinchiude in uno sgabuzzino per due ore al
giorno; sorprendentemente Martina inizia ad essere contenta di stare lì dentro,
utilizzando quel tempo per avere sogni vividi che la porteranno nel mondo di Edi
e Ginetta.
La parte finale rivela che la sua immaginazione non può essere del tutto
fittizia come i suoi sogni e la realtà che improvvisamente collidono.
Il romanzo tiene i lettori in ansia a porsi domande su tutto, ma il suo
stile, spesso frammentato, sta ad indicare che gli enigmi non sono mai risolti
finché non si giunge alla fine. Comunque i lettori che amano le storie
introspettive e filosofiche, ameranno questo romanzo.
E’ un romanzo poetico che integra efficacemente elementi di fantascienza,
fantasy e dramma.
Questo romanzo ben fatto e coinvolgente lancia una esplorazione
surreale del potere dell'immaginazione, in particolare, l'immaginazione del suo
eroe Martina superstite di un'infanzia combattuta ed incerta.
Il movimento complessivo del libro sostiene un punto centrale o
una tesi di «ciò che il pensiero può fare se ben guidato. Il pensiero può
arrivare dove si vuole. Verso il cielo, se vuoi, o all’infelicità più nera, se
pensi che ci possa essere, e a incubi tali da chiamarli inferno"
Nuvole al tramonto è un viaggio simbolico che
coinvolge e sconvolge il lettore, grazie a un intreccio narrativoche
richiama parvenze letterarie a metà strada tra Antoine de Saint-Exupery deIl Piccolo Principe e Jostein Gaarder de L’enigma del solitario. L’autore
perviene a una ricerca di senso attraverso un orizzonte temporale indefinito
che, nel corso delle pagine, assume di volta in volta più significato, fino ad
arrivare a un finale in grado di cambiare per sempre non soltanto la
protagonista del romanzo, ma anche il lettore che l’ha seguita per tutto il
tragitto del suo peregrinare.
Il romanzo di Corna si presenta come una storia che conduce dall’inesistente
all’esistente, tra la dura realtà vissuta da una ragazza e l’immaginazione
ereditata dall’infanzia, in un viaggio che va oltre il presente, in una sorta di
itinerario Al di là dei sogni. La protagonista, attraverso un percorso irto di
ostacoli, fatto di ricordi, di momenti intimi, di stravolgimenti interiori
passati e presenti, riscopre il dolore e il sollievo provati nel corso della
vita, sullo sfondo di una gioventù bruciata da manie e dipendenze che l’hanno
assuefatta. Nel farlo ricerca una verità che non sa di avere, convinta di
possederla, che la indirizzerà verso un finale sorprendente, dai mille
significati simbolici e letterali.
Fin dalle prime pagine, la scelta dell’autore di non dare precisi riferimenti
spaziotemporali si rivela azzeccata, poiché conferisce al romanzo un’aura di
mistero soltanto in apparenza in contrasto con la descrizione minuziosa dei
luoghi e delle sensazioni vissuti da Martina. Il lettore si sente spaesato, come
la stessa protagonista, che non sa dove si trova, né cosa cerca, sebbene ci sia
sempre in sottofondo la speranza di una più grande verità che porta a leggere
tutto d’un fiato il romanzo. Eppure, anche se non sappiamo nulla di lei, resa
indefinita così come l’ambiente in cui vive, il linguaggio minuzioso e mai
banale utilizzato da Corna permette di ritrarla in modo puntuale sotto l’aspetto
emotivo e caratteriale, in una sorta di fusione tra passato e presente, tra ciò
che sappiamo e ciò che non sappiamo, tra ciò che è inconscio e ciò che è
conscio. Tale connotazione stilistica “senza tempo” ha il pregio di produrre
un’atmosfera quasi surreale, al punto che sembra di essere lì con la
protagonista e di accompagnarla alla scoperta di sé pagina dopo pagina.
L’assenza di orientamento trascina, in altre parole, emotivamente e
interiormente, tanto che il lettore si sente coinvolto nella narrazione di cui
diventa egli stesso protagonista, come fosse alla scoperta del significato della
propria di esistenza e non soltanto di quella di Martina. Questo modo di
scrivere romantico e contemplativo allo stesso tempo, fantasioso e drammatico,
poetico e prosaico, conduce così alla raffigurazione di luoghi, sensazioni,
spazi e istanti che non hanno né possono avere una cornice definita, in quanto
universali, dove le perplessità, le paure, le paranoie, le domande, i dubbi di
Martina, in fondo, sono anche le nostre. Siamo noi che siamo perduti e che
cerchiamo conforto nella fantasia o in quella capacità di immaginare che abbiamo
perduto, per rifuggire, anche solo per un istante, dai problemi quotidiani.
Siamo noi che dimentichiamo e non vediamo l’ora di ricordare ciò che eravamo e.
al contempo, ciò che saremmo voluti diventare.
Nell’implicita assenza di punti cardinali, durante la lettura ogni cosa assume
paradossalmente, e lentamente, senso. Riga dopo riga un significato latente si
fa strada e restituisce vigore ad eventi e sensazioni già narrate che sembravano
non averne. Proprio quando ci si rassegna alla fantasia, al vagare per itinerari
mentali e simbolici sconosciuti, al non avere una meta, seguendo associazioni
libere di freudiana memoria, si riscopre un altro romanzo dentro la storia,
attraverso ripetuti capovolgimenti di scena. Di capitolo in capitolo, come un
puzzle in via di completamento, ogni pezzo dell’esistenza di Martina (e, quindi,
del lettore) si posiziona al proprio posto, all’interno di un intreccio
narrativo dove ogni parola, ogni dettaglio, ogni emozione trovano sollievo. I
continui rimandi tra i capitoli, a volte confusi tra loro, finiscono per creare
un mondo particolare, originale, in cui la scrittura appare un dipinto e la vita
un mondo da colorare, disegnare, immaginare, dove ogni linea, ogni colore, ogni
pennellata è lì dove avrebbe dovuto essere. Al caos iniziale, subentra l’ordine
delle cose, al paradossale subentra la consuetudine di sapere chi si è e cosa si
vuole, alla stregua di micromondi dentro altri pianeti, in un eterno ritorno di
cui Martina va in cerca su ispirazione delle nuvole che, nel cielo, le tracciano
i pensieri su cui far leva.
Nuvole al tramonto tuttavia non è solo un viaggio alla scoperta di sé, ma
qualcosa che va oltre il semplice significato delle parole. In questo percorso
interiore, infatti, vi è una riscoperta dei valori dell’infanzia, delle emozioni
vissute e dimenticate, gli effetti della droga, l’importanza di dare un
significato alle cose per riscoprirle sotto una differente luce e ridonare loro
vita. Le nuvole ispirano Martina a costruirsi, da bambina come da adulta, un
mondo immaginario, tutto suo, che sia in grado di darle un rifugio dalla
dipendenza da droghe, dai ricoveri, dalla terribile malattia di cui soffre e da
cui non riesce a distaccarsi. Nel già accennato intersecarsi tra immaginazione e
realtà, la prima assume quindi ancora più senso in rapporto alla seconda, quasi
fosse l’unica via d’uscita ai problemi. E in questo continuo rimando tra
creatività e concretezza, l’autore sembra sottolineare più volte, per mezzo di
Ginetta, l’importanza, da giovani come da adulti, di conservare l’immaginazione,
di non dimenticare ciò che si è stati, nonché il potere infantile di crearsi
mondi paralleli, poiché spesso proprio da tale riscoperta si genera l’unico modo
per risolvere i problemi che l’esistenza inevitabilmente pone davanti da adulti.
La riscoperta del passato diventa allora una sorta di terapia, non illusoria, ma
reale, in un mondo che, soltanto in parte, lo è. Perché, d’altronde, tutti
abbiamo, come Martina, uno sgabuzzino buio, che temiamo o abbiamo temuto, di cui
conserviamo fantasmi inconsci, ricordi di un passato che ci è alieno e che
sembra non appartenerci, dai cui timori ci sembra di non poter scappare come
aquile senza ali, quando invece abbiamo soltanto scordato come si fa a volare.
Conscia di questo inestimabile valore interiore, quasi seguendo la scia de Il
ritorno al bosco dei 100 acri di David Bendictus, Martina riscopre le creazioni
che non ricordava più, ovvero il mondo che aveva disegnato e fatto proprio,
attraverso gli inseparabili amici Edi e Ginetta, improvvisamente dimenticati, ma
un tempo memorabili. Lo fa proprio nel momento in cui tutto è all’apparenza
compiuto, mentre le nuvole sono al tramonto, riprendendo dall’inconscio ciò che
è stata, sotto i colpi ferenti di una gioventù alla deriva di cui si sente
vittima. La sorpresa è dietro l’angolo, poiché nel mondo sognato da piccola
riconosce nuovi valori adulti, nuove vite parallele riassunte nella propria, e
si rende conto che lei è più di una semplice Martina, è il risultato di Edi e
Ginetta insieme, di vite passate, trascorse sì, ma reali nell’adesso, di tutte
le emozioni, tutti i pensieri lasciati dispersi nel tempo, che si incontreranno
in un solo momento, l’unico istante più lungo dell’infinito: il tempo futuro del
cuore.
«Non
sapeva da quanto tempo le nuvole bianche e il calore del sole avessero rapito la
sua attenzione. Trovarsi seduta su un grande prato, appoggiata a un albero con
il naso rivolto all’insù, era tutto ciò che la memoria le suggeriva al momento.»
Scheda Tecnica
Titolo: Nuvole al tramonto
Autore: Domenico Corna
Editore: Robin Edizioni Srl
Data pubblicazione: 20 aprile 2021
Genere: Narrativa
Copertina flessibile: 236 pagine
Cartaceo: 15,00 euro
Ebook: 4,89 euro
Trama
Una ragazza si ritrova divisa tra la realtà e un mondo alternativo creato
interamente dalla sua mente. L’immaginazione la obbligherà ad attraversare un
percorso ricco di imprevisti e di dolore, sullo sfondo di una piazza cittadina
popolata da una gioventù alla deriva. Gli enigmi che Martina tenterà di
risolvere sono anche gli enigmi del lettore che, in un romanzo romantico e
contemplativo dove si integrano fantasy, dramma e poesia, cercherà la propria
storia introspettiva, filosofica, umana.
Recensione
Benvenuti fanciulli in questa nuova recensione dedicata al libro di Domenico
Corna che ringrazio per la fiducia riposta in me. La scelta di accettare questa
collaborazione, è dovuta principalmente dal tema scelto dall’autore. Chi conosce
il profilo da qualche tempo, avrà notato la mia costante sbadataggine o continua
assenza altalenante perché invasa da mille idee e momenti di solitudine
personale. Questo mio “mondo”, scoperto e accettato ormai dalla sottoscritta,
rende agli occhi delle persone esterne, quel senso di sognante assenza. Ebbene
voi siete capaci di distinguere il filo che divide realtà dalla fantasia?
«Quello
della memoria mancante era un problema più grave di quanto avesse immaginato.
Aveva perso molto di più di qualche istante: indietro nel tempo, non trovava
niente. La mente era una scatola vuota, completamente vuota.»
Martina è una bambina diversa dalle altre, con il visino sempre verso l’altro e
la testa tra le nuvole, vive in una costante esigenza di sognare. Senza capire
inizialmente la differenza tra realtà e fantasia, verrà messa da parte perché
“diversamente” capace di stare con altre persone, senza comprendere che il suo
sognare ad occhi aperti è un dono pregiato e raro. Sempre vicina e sensibile ad
ogni cosa, Martina è capace di “vivere” con ogni essere vivente, senza mai farsi
contagiare e contaminare. Oggetti, animali, persone, sono tasselli che
riconoscono in lei, quel ruolo primario della quotidianità. Anche se presente,
però, la protagonista vaga tra pensieri e parole, rimanendo nella sua dimensione
delle cose e coinvolgendo il lettore insieme al suo mondo.
«Ma ancora di più al tramonto» continuò Ginetta «il tramonto era il momento in
cui raccoglievi i sogni come se si trattasse di cogliere i frutti da un albero.
Dicevi che i pensieri diventano veri quando le nuvole appaiono al tramonto e ti
portano a spasso facendoti volare nello stesso modo in cui un aquilone fluttua
nel cielo. Quante volte mi sono chiesta se mai fosse arrivato ancora il giorno
in cui ti avrei sentito parlare in questo modo.»
Comprendere l’effettiva materialità della nostra persona, è parecchio
illuminante perché l’esistenza di Martina, circondata da questa società
attaccata all’apparenza ma senza sostanza, troppo veloce per soffermarsi a
pensare, prigioniera di ogni cosa fatta materia, ha perso il vero contatto delle
cose e perso quel senso di spensieratezza dei sognatori. La sensibilità delle
persone viene sostituita dalla luccicante esistenza falsata da ideali errati e
finti.
«Una
nuvola le sfiorò il volto ed ebbe la sensazione di una morbida carezza. Sorrise
mentre si accorgeva di un’immagine ben distinta al suo interno. Galleggiava
morbida come se fosse dentro una bolla di sapone. Poi la nuvola salì lentamente
fino a quando, giungendo a una certa altezza, scoppiò, liberando l’immagine
all’interno e trasformandola in una potente luce tale da illuminare l’orizzonte
per poi, subito dopo, spegnersi.»
La visione di Domenico Corna, attraverso Martina, ci mostra quanto abbiamo paura
di “vedere”, “sentire” e “immaginare” perché sempre di più abituati ad avere
cose facili, veloci e senza un minimo di sforzo mentale. Quanto la diversità è
ormai sinonimo di strano, insolito e inspiegabile…riducendo tutto al mero
giudizio esteriore senza provare minimamente ad andare oltre, commentando solo
quello che rimane in superficie. Ho apprezzato molto il tono “poetico” e ogni
piccola scintille riflessiva, nascosta tra le parole. Nuvole al tramonto è un
cielo vero, tangibile e concreto, leggibile solo da chi vuole veramente
approfondire il proprio cuore.
««Sei
una nuvola?» chiese Martina puntando il dito. «Sei una nuvola, ti ho
riconosciuta. Una di quelle nuvole rosse che dopo i temporali non vogliono mai
andarsene a dormire e se ne stanno attaccate al cielo, sveglie fino a notte
tarda. Sei una nuvola al tramonto.»»
Reputo che questa lettura, di pura narrativa, va assaporata in caso di vero
interesse perché senza un minimo di propensione, non è possibile percepire
nemmeno un decimo di quello che vuole esprimere Domenico. Ovviamente l’andatura
lenta e dettagliata, è sintomo di richiamo al ticchettio del nostro tempo,
frenetico apparentemente ma composto sempre dagli stessi minuti o secondi.
Adatto al nostro attuale stato mentale, se intrapreso con il cuore e un pizzico
di mente.
«Chiameremo
a raccolta tutte le emozioni,
tutti i pensieri lasciati dispersi nel tempo.
Si incontreranno in un solo momento,
l’unico istante più lungo dell’infinito:
il tempo futuro del cuore.»
Sicuramente il “tono” potrebbe risultare “spesso”, ma vi consiglio di provarci
perché vi stupirà. Una di quelle letture che, nel tempo, farò più volte per
capire quanto si sia evoluto il mio cuore nel tempo.
“Quanti, dietro quei sorrisi,
nascondevano una tristezza e una disperazione come la sua?
Nuvole al Tramonto è la storia di Martina.
La storia di una bambina cresciuta troppo in fretta.
Una storia di brutti vizi e cattive compagnie; di strade, di scelte sbagliate
che, almeno una volta, hanno contraddistinto le nostre vite.
Martina non ha un hobby, un interesse. Uno svago che la distragga; una bussola
che le dica dove andare. Così, giorno dopo giorno, è solita trascinarsi in una
piazza gremita di pessimi vizi e anime che, come la sua, tra una boccata di fumo
e l’altra, cercano la propria identità.
Ma la storia di Martina inizia quando le sembrerà di aver toccato il fondo; di
esser pazza. Quando non sarà più in grado di distinguere tra immaginazione e
realtà. Quando l’impatto di quella che era le pioverà addosso su quella che è.
E, a quel punto, un unico, grande interrogativo: ma Martina, esattamente, chi è?
“Due sono le vite: una da vivere e un’altra da inventare.”
Mi sono rivista in Martina. Come lei, siamo stati tutti, a tratti, costruttori e
distruttori di mondi, no? Un po’ tutti sognatori, non credete? Quante storie ci
siamo raccontati fin da bambini? E quante ne abbiamo vissute, senza poterle
davvero toccare?
Secondo me, tante.
Troppe.
Creiamo e distruggiamo.
Continuamente.
E credo che nessuno debba toglierci questo: la possibilità di vedere di più. Di
alzare gli occhi al cielo e immaginare il mondo su misura per noi.
Con la sua prosa favolistica, @domenicocorna.it è stato capace di dimostrarmi
che, quando la realtà si mischia con la fantasia, si è in grado di creare luoghi
meravigliosi. E lo ringrazio per questo.
Ammetto, però, di essermi persa nel finale. Già, perché il finale, con le sue
mille sfaccettature, permette al lettore di scegliere la chiave di lettura che
più preferisce. Io ho scelto l’epifania, il riconoscimento finale di sé: quel
momento esatto in cui tutti i tasselli tornano al proprio posto e Martina
capisce finalmente chi è.
Questo romanzo è un viaggio:
un alternarsi tra sogno e realtà, un viaggio nel tempo e nello spazio, fuori e
dentro la mente della protagonista. Non è facile da spiegare, soprattutto senza
svelare qualcosa di troppo. Un libro davvero particolare che fa riflettere su
come i bambini abbiano la capacità di fare spaziare la fantasia e arrivare in
posti che gli adulti si sono dimenticati di aver visitato durante la loro
infanzia.
Martina, la protagonista, ci
appare come una donna, una ragazza, una bimba fragile e sensibile ma si svelerà
nel corso della narrazione come una persona estremamente profonda e forte.
Questo libro è molto
particolare e devo ringraziare Domenico Corna di avermi dato l'opportunità di
leggerlo. Lo consiglio a tutti i lettori che come me amano scoprire il senso dei
libri pagina dopo pagina, non amano le storie scontate e, soprattutto vogliono
dare una propria interpretazione alla storia anche dopo averla terminata da un
po', quando hanno avuto modo di riflettere su quanto letto.
Il
romanzo Nuvole al tramonto edito da @robinedizioni e scritto da
@domenicocorna.it non è di facile classificazione, ma questo non intacca
assolutamente il suo valore. Il romanzo è infatti ricco di suggestioni, ha una
prosa delicata, dolce ma non priva di effetto. I temi sono vari, ma possiamo
affermare che a farla da padrone e' il tema della fantasia, quella che ci aiuta
spesso a sognare, a vivere un'altra realtà d'evasione quando la vita non ci
piace; il tema della "diversità" percepita quasi sempre con accezione negativa,
invece che come un' inesauribile fonte di ricchezza; il tema della droga, realtà
in cui la protagonista del libro vive per una parte della sua giovinezza
quando, per troppa solitudine, inizia a frequentare compagnie poco
raccomandabili. Martina, la protagonista, sin da piccola è una bimba
"particolare", dotata di una fervida fantasia, che riesce a parlare con tutto,
piante, oggetti, animali, ed è proprio per questo motivo che viene etichettata
come diversa e spesso punita. Ha un rapporto speciale con le nuvole con cui
discorre e si confida. Durante tutta la sua esistenza saranno loro le sue
amiche e le confidenti più care. Martina si costruisce pian piano una realtà
parallela, creandosi delle figure di riferimento che suppliscono alla sua
famiglia, e in cui lei trova conforto e rifugio. Il libro è il racconto appunto
delle varie fasi della vita di Martina, gli incontri importanti, le sue
esperienze spesso difficili, la sua solitudine. Il mondo che Martina si è
costruito la protegge quasi come un grembo materno, ma prima o poi tocca a tutti
crescere...Martina riuscirà a ritrovare la sua vera se' stessa? Misto di
fantasy, poesia, narrativa, questo libro è un viaggio a metà tra fiaba e realtà
che tocca tematiche importanti con poesia e delicatezza. Esplora con attenzione
le dinamiche giovanili e per questo lo ritengo adatto anche ad un pubblico vario
di tutte le età. Ringrazio infinitamente Domenico per questo bellissimo regalo.
Seguiamo la storia di
Martina, una ragazza con un'immaginazione molto potente che la porterà a
rapportarsi con una realtà non facile, fatta di dolore e confusione, ma
purtroppo molto presente nella nostra società. Lei ritroverà sé stessa proprio
grazie a un mondo creato da lei da piccola, in una condizione di sofferenza e
terrore
L'originalità di questo libro sta proprio nel fatto che immaginazione e realtà
quasi si fondano. È difficile parlare in modo esaustivo di questo libro, bisogna
leggerlo e immergersi tra le righe. Lo stile è molto vicino alla poesia, inoltre
ci sono delle riflessioni sull'esistenza quasi filosofiche.
Insomma...dramma, dimensione immaginaria, quasi fantasy, poesia e filosofia sono
tutte racchiuse in un unico romanzo!
Martina mi ha accompagnata in questo mese, non semplicissimo, facendomi
compagnia e dandomi forza.
Anche io come lei spesso guardo le nuvole, le forme e i colori che assumono nei
diversi momenti della giornata.
Consiglio tantissimo la lettura di questo romanzo e ringrazio l'autore per
avermi dato modo di conoscerlo.
Martina, una giovane ragazza, ritrovatasi senza memoria e in un mondo che non
riconosce, proverà con tutta sé stessa e l'aiuto di una persona a lei,
apparentemente, sconosciuta, Ginetta, di ricordare e rimettere insieme gli
eventi, dalla fine della sua adolescenza, ultimo suo ricordo, quando aveva
smesso di rifugiarsi nella sua immaginazione, lasciando spazio ad una vita fatta
da persone e scelte sbagliate.
Riuscirà Martina a ritrovare la se perduta in una realtà fatta di bene e male?
Ho
amato il personaggio di Martina con le sue paure e fragilità, ma con la volontà
di affrontare i suoi ricordi, senza mai tirarsi indietro, attraverso, i vari
step della sua vita, cerca in tutti i modi di ritrovare la bambina piena di
fantasia che c'è in lei.
Devo
dire che l'autore di questo gioiellino, ha dato vita ad una storia che coinvolge
e travolge pienamente il lettore, in un modo dolce e delicato, quasi fiabesco,
ci si ritrova in un mondo sospeso tra realtà e fantasia, marcato, soprattutto,
dalle descrizioni dell'ambientazione che giocano sul contrasto tra il grigio
della città e i colori vivaci della natura.
Uno
stile, quello di @domenicocorna.it, che mi ha completamente catturata e ha fatto
sì che io divorassi questo libro in pochissimo.
Ringrazio l'autore per avermi permesso di ritornare un po’ bambina, come
Martina, anche, attraverso le nuvole.
Nuvole al tramonto ha quel potere intrinseco di far lievitare la fantasia
dell'essere umano, trascinandola nei cieli più alti o nelle schiumose onde;
portando con sé un importante monito: non si dovrebbe avere paura della fantasia
e dove essa possa condurci.
Un
romanzo poliedrico, capace di saper esplorare differenti temi, tra cui il
travagliato momento di passaggio tra l'infanzia e la giovane età adulta o la
paura inesprimibile di non sapere appartenere a questa vita che scorre,
dosandoli bene tra di loro, senza risultare superficiale o confusionario.
Ci
troviamo di fronte ad un libro estremamente delicato, con una narrazione
descrittiva e poetica che si insinua, come brezza leggera, dentro il lettore
conducendolo in luoghi dove l'immaginazione sboccia continuamente, senza
conoscere appassimento.
Tra
le sue pagine dense di fantasia, sospesa in una realtà un po' grigia, si
incastra la storia della nostra protagonista, Martina.
Martina è una ragazza che si è sempre sentita fuori posto, incapace di
conformarsi e trovare il posto d'appartenenza nella società. Fin da giovane
viene attirata, come una falena, alla luce vivace e particolare che emana la
piazza del suo paese; qui inizia una lunga fase di estraniazione da tutto e da
tutti quelli che non vivono secondo i lenti ritmi scanditi dagli abitanti della
piazza. Tra chitarre accordate e spinelli arrotolati, Martina, consuma anni
della sua vita in un limbo, che non la fa sentire sbagliata.
Ma
se la piazza all'inizio rappresenta l'ancora di salvezza in una vita frenetica e
preconfezionata, pian piano muta la sua caratteristica, diventando un luogo
pieno di pericoli, insidie e soprattutto immobile.
Leggendo il romanzo veniamo a conoscenza della speciale capacità che possiede la
nostra protagonista, ovvero, la capacità di poter creare un mondo fantasioso in
cui rifugiarsi e dargli vita. Da piccola questa sua preziosa capacità era ben
custodita e amministrata, le ha permesso di poter comunicare con qualsiasi
essere vivente e di poter liberare l'empatia. L'autore riesce a gestire bene la
narrazione in questi frangenti, più che essere testimoni e come se fossimo
insieme alla piccola Martina mentre crea il suo mondo fantasioso, che cresce e
si sviluppa ogni giorno nuovo. La fantasia viene avvertita come una piantina: se
coltivata con cura può crescere a dismisura donando una miriade di fiori.
Tuttavia, da grande questa capacità per Martina diviene un problema che non
riesce a gestire. Martina viene trascinata dalla fantasia, quasi
inconsapevolmente, dunque, diviene una sorta di malattia a cui non può
sottrarsi: la mente e il corpo in continua scissione. Martina riesce ad
esternare bene un complesso miscuglio d'emozioni che abbiamo provato tutti,
almeno una volta nella nostra vita: divisa tra il desiderio di rimanere
eternamente una bambina in un tempo incapace di scorrere e il voler divenire
grande e scoprire cosa l'attende.
La
parte finale del romanzo, personalmente, è la mia parte preferita in quanto
intrisa di una nostalgia inesprimibile e pressante. Sbirciamo nelle vite di
altri e l'autore con poche righe riesce ad esprimere forti emozioni, anche solo
riferendosi a dei manifesti datati attaccati in una stazione ormai in disuso.
Brividi, davvero.
Dunque, la domanda sorge spontanea e legittima, le nuvole riescono a narrare e
lo scrittore stesso ci ha narrato una bella storia... ma la fantasia era solo
davvero fantasia? O ha un appiglio alla realtà? L'autore lascia a noi la scelta
di credere a ciò che vogliamo, ciò conferma la certezza di essere di fronte ad
un romanzo di crescita capace di saper esternare il disagio e le complessità con
cui ogni essere umano deve far i conti, senza perdere di vista la preziosa
capacità di rimanere leggeri in questo lungo viaggio.
In
conclusione, credo che Nuvole al tramonto sia un libro dove permane la speranza.
La speranza che non è mai troppo tardi; la speranza di saper ancora fantasticare
in qualsiasi modo si voglia. La speranza di sapere ancora vivere.
Buon
pomeriggio amici Readers ho appena terminato un romanzo davvero intenso che mi
ha fatta letteralmente sognare. Si tratta di: “Nuvole al tramonto” scritto da
@domenicocorna.it
Trama:
Una
ragazza si ritrova divisa tra la realtà e un mondo alternativo creato
interamente dalla sua mente. L’immaginazione la obbligherà ad attraversare un
percorso ricco di imprevisti e di dolore, sullo sfondo di una piazza cittadina
popolata da una gioventù alla deriva. Gli enigmi che Martina tenterà di
risolvere sono anche gli enigmi del lettore.
In
primis ci tengo a ringraziare @domenicocorna.it per avermi inviato il suo
romanzo e per aver risposto fiducia in me. All’inizio non capivo cosa stesse
succedendo ma poi, dopo le prime 10 pagine, diventa tutto più chiaro. Conosciamo
man mano la nostra protagonista: Martina. Una ragazza speciale che ha un dono
potente legato alla fantasia. Vengono trattati molti temi delicati che portano
il lettore a riflettere. Mi è piaciuto molto proprio per questo. Il romanzo è
ben scritto, ricco di descrizioni accurate e con enigmi da risolvere. Mi sono
immedesimata in Martina ed è stato un bellissimo viaggio.
Cari lettori, care lettrici, anche voi amate i tramonti come me?
A
tutti coloro che amano spaziare con la fantasia ammirando un tramonto, voglio
parlare di “Nuvole al tramonto”, romanzo sul potere dell’immaginazione, scritto
da Domenico Corna.
Questo libro racconta la storia della giovane Martina, una ragazza dalla fervida
immaginazione che, per sfuggire alle proprie paure, crea un mondo in cui
rifugiarsi. Un mondo ideato secondo i propri desideri, dove riesce a trovare la
serenità che le vicissitudini della vita reale le hanno tolto; un mondo in cui
le nuvole la aiutano a ricostruire gli episodi della sua vita.
Martina, pochi amici nel mondo reale, fa comparire nella dimensione fantastica
il piccolo Edi e Ginetta, una mamma amorevole e affettuosa. Ma cosa si nasconde
dietro questi due personaggi?
Il
mondo immaginato da Martina è una dimensione arcadica e idilliaca, in cui il
lettore si sentirà protetto e al sicuro, proprio come colei che l’ha creato. Al
contrario, il mondo che la giovane protagonista deve affrontare nella vita di
tutti i giorni è una dura realtà, un mondo cupo fatto di sofferenze e incertezze
sul futuro, sul quale aleggia un senso di angoscia, la paura per le sorti sue e
dei suoi amici.
Entrambe le dimensioni sono descritte in maniera dettagliata e, sebbene la
narrazione sia a tratti lenta e poco scorrevole, lo stile di scrittura poetico e
onirico con cui è delineato il mondo immaginario di Martina mi ha trasmesso una
sensazione di serenità e un desiderio di chiudere gli occhi e immaginare una
dimensione in cui rifugiarmi, anch’io come lei, nei momenti difficili. E magari
tornare a cercare quelle nuvole amiche ammirando uno degli splendidi tramonti
che la natura ci regala.
Devo essere sincera ... avevo paura che non fosse il mio genere e di non
essere in grado di dare una mia opinione... invece mi sbagliavo la storia è
sì surreale e un po' fantasy, ma è anche molto logica e tiene il lettore
incollato alle pagine ben scritte fino alla fine per capire tutti gli enigmi
e avere le risposte a tutte le domande.
Nel
dettaglio:
Il
libro inizia con la protagonista Martina che si trova, senza sapere perché, su
un altopiano con lo sguardo rivolto in alto verso le nuvole che si muovono sopra
di lei.
Ha
perso la memoria... non sa chi è, chi era, che cosa ha fatto nella vita... ha
solo vaghi ricordi dell'infanzia... Martina è stata una bambina particolare,
strana, fuori dagli schemi, incompresa anche dagli stessi genitori.
Crescendo è riuscita a gestire le sue "stranezze", a uniformarsi ai suoi
coetanei, a frequentarli e a conoscere le problematiche adolescenziali come la
droga, l'amore non corrisposto, il fervore politico, i cattivi rapporti
genitoriali, le malattie dell'anima ...
Ma
Martina non ricorda niente... tutto è strano... dalla natura che la circonda,
alle persone che incontra, alle sensazioni che percepisce...poi piano piano, un
po' alla volta, con tanta sofferenza...riesce a liberare il pensiero da ogni
pesantezza, a rendere viva l'immaginazione, a sprigionare quelle fantasie
necessarie per ricordare e riconoscersi...
Questo libro ti coinvolge fin dalle prime pagine grazie ad una scrittura molto
fluida e una trama molto originale e particolare dove il sogno si alterna alla
realtà, dove la fantasia viene soppressa per una stabilità mentale, dove
l'immaginazione si confonde con i ricordi, dove la psiche si connette alla
natura per rinascere, dove i demoni del passato possono essere sconfitti con la
consapevolezza e la conoscenza di sé stessi.
Nuvole al tramonto di Domenico Corna è un romanzo profondo e
denso di sentimenti. Protagonista assoluta è Martina, che troviamo già nelle
prime pagine, ai piedi di un salice, priva di memoria. Camminando arriverà al
Rifugio di Edi, dove la aspetta Ginetta, una donna sorridente e dalla voce
rassicurante. Dove si trova Martina? E perché Ginetta sa tanto di lei e della
sua infanzia? Dov’è finita la memoria della nostra protagonista? E la sua
passione per gli animali e la natura? Era una ragazza diversa lei, anche da
piccola non aveva interessi simili agli atri bambini. Con il trasferimento in
città avvenne la conoscenza della piazza e dei giovani che la frequentavano,
giovani come Gianni, che per aiutare tutti cadde nell’eroina. La realtà e il
mondo creato dalla nostra protagonista si alternano nel suo animo e nella sua
mente, la via da percorrere è fitta di dolore ed imprevisti. Un romanzo
scorrevole e ben architettato, un racconto profondo e pieno di enigmi, enigmi sì
di Martina, ma che ci coinvolgono e fanno riflettere. Un romanzo denso come la
vita di un animo inquieto che affascina e ci coinvolge.
«Due sono le vite: una da vivere e l'altra da inventare. La
seconda [...] Non nasce quando nasce il corpo e non termina quando bisogna
lasciarlo[...].
L'immaginazione riesce a innalzare la mente, porta su in cima alla montagna più
alta per scoprire l'intero corso della vita senza limitazioni. Oltre qualsiasi
sbarramento... l'intera esistenza».
Poter leggere questo romanzo in spiaggia, con il rumore del mare d'inverno in
sottofondo, è stato qualcosa di magico. Nuvole al tramonto ha quel potere
intrinseco di far lievitare la fantasia, trascinandola nei cieli più alti o
nelle schiumose onde.
È un romanzo estremamente delicato, con una narrazione poetica e descrittiva che
si insinua, come brezza leggera, dentro il lettore.
La protagonista, Martina, è una ragazza che si è sempre sentita fuori posto. Tra
chitarre e spinelli consuma anni della sua vita in un limbo, rappresentato dalla
piazza del paese, che non la fa sentire sbagliata. Martina possiede la capacità
di poter creare un mondo fantasioso e rifugiarsi al suo interno. Tuttavia,
questa capacità diviene ingestibile da grande: mente e corpo in continua
scissione.
Martina riesce ad esternare bene un miscuglio d'emozioni, provato da ognuno di
noi, divisa tra il desiderio di voler rimanere eternamente bambina e la voglia
di crescere e scoprire.
L'autore è riuscito ad esprimere una nostalgia pressante e vaga, anche solo
riferendosi a dei manifesti in una stazione ormai in disuso. Ho avuto i brividi,
davvero.
La domanda sorge spontanea: la fantasia era solo davvero fantasia? O ha un
appiglio alla realtà?
È un romanzo di crescita, di riflessione e di speranza. La speranza di saper
ancora fantasticare e di non averne paura, la speranza di saper ancora vivere.
Ma dove mi trovo?
Mi chiamo Martina, o meglio così mi hanno riferito, e non ricordo più nulla, né
chi sono né chi ero. Non so cosa mi sia successo, in che luogo mi trovo e
perché. Si ritrova a casa di una signora che dice di conoscerla e di conoscere
le vicende della sua infanzia, ma chi è questa donna?
“Non avere fretta di recuperare la memoria, lasciala ritornare da sola, senza
fretta. [...] Se tu sapessi quanto è importante e gratificante seguire la
fantasia mentre corre libera, non te ne andresti in giro nel tentativo di
recuperare pezzetti di vita passata con le loro paure pesanti e ingombranti come
macigni.!”
Ma Martina ha anche una particolarità, lei parla con le nuvole come se fossero
la sua famiglia, le conosce e le comprende alla perfezione. “Le nuvole di giorno
se ne andavano a spasso per il cielo correndo allegre, di notte invece si
assopivano liberando le loro storie lontane o presenti.”
Un libro molto interessante, che alterna ricordi inventati al vero presente
della protagonista, il tutto con un velo di mistero che ci accompagna fino alla
fine e che per questo ci tiene incollati alle pagine.
Un libro che mi ha preso e incuriosita molto, scritto davvero molto bene.
Inoltre il fatto di leggere le nuvole ha un che di magico e poetico che ti porta
a liberare la mente e l'immaginazione.
Una ragazza divisa tra realtà e fantasia; una piazza gremita di
giovani senza alcuna speranza; un mondo dove la prateria e le montagne
incontrano le nuvole; enigmi e domande bisognosi di risposte.
"Nuvole al tramonto" si impegna ad indagare l'inconscio e la capacità di cui la
mente dispone per superare i traumi e le paure; mostra come il confine tra
realtà e fantasia sia estremamente labile, specie se aiutato da un pizzico di
soprannaturale.
Ciò che risulta evidente da questa lettura, è la profonda attenzione che è stata
data al "diverso": attraverso gli occhi e le esperienze di Martina, i suoi
incontri e i suoi ricordi, si viene a creare uno scenario in cui chi non si
adegua alla norma viene visto con sospetto e timore, paura e preoccupazione.
Per quanto lo abbia apprezzato, vi sono un paio di elementi che non mi hanno
pienamente convinta, in particolare il "fantastico" (che sarebbe essere
maggiormente approfondito), e il finale (dolce-amore, almeno per i miei gusti).
"Nuvole al tramonto" mostra come i pensieri possano affollarsi nella mente degli
individui fin quasi alla pazzia, come essere diversi sia qualcosa da coltivare,
e non da rinchiudere, e come le Nuvole al tramonto possano apparire come
meravigliose onde di luce arancione.
L’ultima pagina è finita e ora ci si trova a riflettere sulle avventure e sul
sapore che ci ha lasciato questo libro di @domenicocorna.it
Questo libro è in grado di evocare atmosfere surreali che oscillano tra Alice
nel paese delle meraviglie, al piccolo principe fino ad arrivare ai ragazzi
dello zoo di Berlino.
Questo autore riesce ad affrontare con un’estrema eleganza problematiche
intense, Martina la protagonista, ha un incredibile immaginazione che usa come
via di fuga per una realtà dura e complessa che la porta a le affrontare temi
come le dipendenze e la morte di persone care.
Questo libro ci ricorda quanto sia importante non smettere di sognare... e che i
sogni possono avere un enorme potere.
Cartesio disse che “la ragione non è nulla senza
l’immaginazione”. Volare con l’immaginazione è una finestra alternativa che
guarda verso il mondo, fatta di sensibilità, che guarda col cuore e con la mente
su orizzonti differenti, e non solo con la ragione. Nuvole al tramonto è questo.
Un racconto che narra la storia di Martina, che si ritrova divisa tra la realtà
e un mondo alternativo creato interamente dalla sua mente. Quasi prigioniera
delle paure e delle regole del mondo reale, o forse vittima della sua mente in
un’alternanza di mondi paralleli, quello creato dalla sua fantasia e quello
reale da cui fugge.
Martina fin dall’infanzia ha creato un mondo tutto suo, in cui si rifugia e nel
quale vive i suoi desideri, senza confini, o limiti di spazio. Un mondo fatto di
natura, di boschi, di salici e di nuvole. Un mondo dove incontra Ginetta, una
madre amorevole e rassicurante, la sua casa, e il figlio, Edi, che diventerà un
amico per Martina.
Eppure, Martina si sveglia in un luogo sconosciuto, non ricordando nulla di sé,
della sua vita, ed è come se vivesse in un limbo.
Una storia, quella di Martina, che si alterna in flash temporali, tra passato e
presente, tra fantasia e realtà. Mondi alternativi, abitati da creature e
personaggi reali, o che sono puramente proiezione del mondo reale nel suo mondo
immaginario. Un mondo alternativo che si affianca al reale. Una realtà che vede
Martina messa nelle condizioni di fare i conti con sé stessa. Martina ha un
animo sensibile, si emoziona, ma questo a volte può causarle molto dolore, e
forse questo la spinge a rifugiarsi in quell’immaginazione che però la può
lasciare ancor più confusa e disorientata.
Il racconto della storia di Martina ci conduce per mano nelle varie fasi della
sua crescita, dall’infanzia all’adolescenza sino all’età più adulta e
consapevole… Eppure il passo verso l’allucinazione, quella che definisce il
mondo onirico di Martina, è breve, e tale da renderla fragile in un’esistenza
costellata di difficoltà.
La storia di Martina è un percorso tra realtà e visione, ma forse è anche un
vero e proprio viaggio interiore, verso la conoscenza di sé stessa. È un sogno a
occhi aperti, quello di Martina, o è un distacco dalla realtà, un inganno, che
intrappola nei labirinti della mente, in quell’immaginazione quasi malata?
La sua immaginazione aiuta Martina nei momenti bui; evadere dalla realtà la
rende libera, eppure quella che è la sua ancora di salvezza diviene quasi una
necessità così forte e potente, che per Martina è l’unico modo per star bene.
Eppure ritornarvi la rende schiava, quasi, e non può farne a meno.
Martina dovrà imparare a gestire i suoi vuoti di memoria e comprenderli,
accettandoli. Ma soprattutto dovrà affrontare quella realtà così dura per lei,
la vita reale, la quotidianità.
Ma perché Martina ha bisogno di evadere dalla sua realtà? Cosa la spaventa a tal
punto da disconnettersi con ciò che la circonda e creare un nuovo mondo
parallelo, immaginario, dove tutto le sembra così vero e reale?
Guardare tra le nuvole, osservarne il movimento, sentirne il trasporto. E
ritrovarsi a farlo in un mondo diviso tra realtà e immaginazione.
In questo alternarsi tra l’onirico e il reale, tra immaginazione e presente, la
stessa Martina percorrerà numerosi ostacoli, incontrerà il dolore. Patirà
sofferenza, ma con una visione, cioè quella di arrivare a dissipare i dubbi e
risolvere quei misteri che la affliggono. Tutto questo, e grazie anche a chi
avrà un ruolo importante in questo suo viaggio, consentirà a Martina di
riscoprire sé stessa, e così anche il lettore più coinvolto empatizzerà con la
protagonista e vivrà i suoi stessi dubbi, le sue stesse sofferenze, sino quasi a
cercare dentro di sé una risposta. Un viaggio che la condurrà anche attraverso i
ricordi perduti, e le consentirà di ritrovare sé stessa e le sue emozioni,
rafforzandosi.
Una storia che fa pensare, ricca di sfumature. Sapientemente scritta. Semplice
nel linguaggio, arriva a tutti anche per la vena poetica e quasi romantica che
si sprigiona attraverso le parole e le fasi della storia.
Tutto questo ci dà gli input per delle riflessioni, su quanto sia necessaria la
fantasia e lasciarsi andare all’immaginazione, e al contempo riflettere su
quanto può essere labile e sottile il confine che porta la mente attraverso
l’immaginazione a giungere al limite della follia.
L’immaginazione può salvarci, ma a volte possiamo confonderla con la realtà, ed
entrare in un vortice malato di inganno che può distruggerci. Vivere la fantasia
per sfuggire dalla realtà. E sentirsi libera. Felice. Normale.
Una lettura intensa e profonda, che fa riflettere su quanto sia necessaria
l’immaginazione anche nella vita reale, per poter andare avanti nei momenti di
difficoltà. Evadere, forse, ma rimanendo coi piedi piantati per terra, certi che
credendo in sé stessi e nelle proprie capacità, questo viaggio, che è la vita,
non è poi così pauroso ed alienante.
Lettura molto scorrevole, quasi una favola introspettiva raccontata in una
descrizione di mondi contrastanti. La grigia realtà e la colorata immaginazione.
Una lettura che quasi coccola il lettore, e lo immerge in una visione leggera di
una storia profonda e dal gusto un po’ acre.
E intanto, anche le nuvole continuano ad accompagnarci in questa rinascita
rivelando le cose più remote presenti nell’animo.
“…i pensieri diventano veri quando le nuvole appaiono al tramonto e ti portano a
spasso facendoti volare nello stesso modo in cui un aquilone fluttua nel cielo.”
A chi sarà incuriosito e lo sceglierà, buona lettura!
Una storia delicata, una storia emozionante.
Il romanzo ci racconta di Martina e della sua grande immaginazione. Fin da
piccola preferiva stare da sola e parlare con gli animali, cosa che veniva vista
in modo preoccupante dai suoi genitori. La bambina diventata adulta smise di
immaginare, vagò per la città, arrivò alla piazza cittadina e conobbe nuovi
ragazzi. Ma qualcosa dentro di lei, come un leone in gabbia fece capire che
voleva uscire.
Il romanzo ci racconta la vita presente e quella passata della protagonista, le
persone che ha incontrato e soprattutto il suo mondo, fatto di colline, pianure,
montagne innevate e distese di deserto.
In questo mondo ci sono due personaggi fondamentali per la vita della
protagonista Ginetta e Edi..Ma cosa rappresentano per Martina? un sogno o
qualcosa di più profondo e reale.
Ruolo dominante viene svolto appunto dalle nuvole che lassù nel cielo si
muovono, ma possono avvicinarsi e far accadere l'impensabile..
Una storia che mi ha fatto compagnia per alcuni giorni e che mi ha fatto entrare
nella vita della protagonista. Qui si scopre l'importanza della fantasia e
dell'immaginazione, le quali sono componenti essenziali nella vita di ognuno di
noi.
Ho trovato il libro molto delicato ed è una storia molto bella che consiglio di
leggere.
È stata una delle ultime letture del 2021 e, devo dire, che ne
sono molto soddisfatta.
Una ragazza si ritrova divisa tra la realtà e un mondo alternativo creato dalla
sua mente. L'immaginazione la obbligherà ad attraversare un percorso ricco di
imprevisti e di dolore. Gli enigmi che Martina tenterà di risolvere sono anche
gli enigmi del lettore che cercherà anche la propria storia introspettiva,
filosofica ed umana.
Partiamo nella lettura con una protagonista che è ragazzina e terminiamo la
lettura con una protagonista diventata donna.
È un romanzo diviso in sezioni dove ogni sezione racconta una parte della vita
di Martina.
Lo stile è pulito e coinvolgente con toni delicati e dolci e le descrizioni sono
precise, le scene descritte minuziosamente. Lasciano al lettore la possibilità
di stimolare la propria immaginazione.
Questo libro è adatto a tutti perché mescola diversi generi come il fantasy e il
mistery ma è anche un romanzo di formazione con un finale sorprendente.
È stata una lettura davvero scorrevole e piacevole che porta il lettore ad
imparare a sognare insieme a Martina, soprattutto quando si è adulti.
Tutto era iniziato laggiù, con una piccola nuvola intraprendente,
un salice piantato in mezzo al prato, ed era arrivato dove non avrebbe mai
immaginato. Buon pomeriggio lettori, oggi vorrei parlarvi di un libro che mi ha
veramente colpito, Nuvole al tramonto di @domenicocorna.it. Prima di parlarvi di
questa piccola gemma, vorrei ringraziare infinitamente l'autore per la sua
gentilezza e per avermi inviato la copia del suo romanzo. Vi è mai capitato di
osservare le nuvole nel cielo ed iniziare ad immaginare un mondo diverso dalla
realtà per rifugiarvi dai momenti più bui delle vostre vite? È quello che fa di
nascosto Martina, una ragazza divisa tra il mondo reale e un mondo alternativo
creato interamente dalla sua mente. La nostra protagonista ha come amiche le
nuvole che, con i loro giochi di colori, le sussurrano e le raccontano delle
storie. È grazie a loro che Martina crea Edi, il suo amico, e Ginetta, sua
madre; e li costruirà il “Rifugio di Edi”, un rifugio sicuro dove il tempo
scorre proprio come nella realtà. Ma come nella realtà, Martina diventa adulta e
inizierà a frequentare amicizie sconsigliabili. E quel mondo perfetto, dove era
felice, sbiadisce nei suoi ricordi. Ma l'immaginazione è imprevedibile e quei
due personaggi, a lei un tempo tanto cari, sono sempre rimasti lì in attesa di
salvarla...Mi sono a tratti immedesimata molto nel personaggio di Martina, una
ragazza che a causa della sua immaginazione ha dovuto sopportare un peso troppo
grande per la sua età. Anche io nei momenti buoi cerco il cielo come conforto.
Lo stile di Domenico mi ha veramente colpito e coinvolto che ho letteralmente
divorato il libro in due giorni. Una storia che mescola perfettamente il genere
fantasy, la poesia e la vita reale, ammaliando il lettore con una rete di
misteri che piano piano verranno svelati. Un finale che devo dire mi ha sorpresa
e mi ha colpito nel profondo del cuore.
E' un romanzo che vede come protagonista Martina, una ragazza
molto speciale. Martina si ritrova, senza sapere come, a casa di Ginetta, una
dolce signora che sembra conoscerla molto bene. La ragazza ha perso la memoria e
si sente in bilico tra un passato che non le appartiene, ed un presente alquanto
surreale. Martina è letteralmente divisa tra la realtà ed un luogo frutto
esclusivamente della sua immaginazione. Ma come può essere possibile? Nella
ricerca dei suoi perché, Martina affronterà dei momenti molto dolorosi e verità
che non si aspettava...
"Due sono le vite: una da vivere, un'altra da inventare. La prima si è spesso
costretti a viverla così come viene. Talvolta si riesce a cambiarla e allora
sembra che tutto funzioni bene, talvolta invece non funziona niente. Ma c'è
un'altra vita, ti può condurre dove non esiste l'angoscia, lontano dagli incubi.
Non nasce quando nasce il corpo e non termina quando bisogna lasciarlo. Esiste
da sempre, lì ad attenderti. "
#cosanepensarita
Un romanzo dolce, che ti lascia molti pensieri su cui rimuginare. Realtà e sogno
si confondono, l'immaginazione prende il posto della realtà, la fantasia si
mescola con la poesia. Le domande di Martina diventano le domande del lettore,
in un turbinio di emozioni che lo avvolge. Martina è una protagonista a cui non
puoi non voler bene. Aver perso la capacità di immaginare la destabilizza e le
fa perdere la sua strada. Un romanzo che ispira il lettore, che lo guida verso
valori dell'animo umano che spesso ci dimentichiamo. Un bellissimo viaggio
introspettivo che arricchisce chiunque decida di intraprenderlo!
"L'immaginazione riesce a innalzare la mente, oltre l'ottica consueta. Porta su
in cima alla montagna più alta per scoprire l'intero corso della vita senza
limitazioni. Oltre qualsiasi sbarramento... L'intera esistenza."
Una ragazza si ritrova divisa tra realtà e un mondo alternativo
creato interamente dalla sua mente. L'immaginazione la obbligherà ad
attraversare un percorso ricco di imprevisti e di dolore, sullo sfondo di una
piazza cittadina popolata da una gioventù alla deriva.
Gli enigmi che Martina tenterà di risolvere sono anche enigmi del lettore che,
in un romanzo romantico e contemplativo che si integrano fantasy, dramma e
poesia, cercherà la propria storia introspettiva, filosofica, umana.
Una lettura veramente piacevole e piena di colpi di scena che non mi aspettavo.
Una storia originale e ben scritta, non scontata.
Trovo che la copertina sia adatta al libro e alla trama.
Martina, la protagonista della storia è una ragazza speciale e buona che usa la
fantasia e l'immaginazione per evadere dai problemi della vita.
Ma la fantasia è sempre positiva nella vita di Martina? Questa è una delle
domande che mi sono posta durante la lettura di questo testo.
Una storia fortemente introspettiva che mescola vari generi tra cui il fantasy,
il mistero, il dramma.
Un libro che è diviso in sezioni dove si percorre la vita di Martina
dall'infanzia all'età adulta riuscendo a comprendere ogni sfumatura del suo
carattere.
Un libro non facile da classificare perchè è un insieme di generi ma è una
storia che sento di consigliarvi se cercate qualcosa di diverso rispetto alle
altre letture.
La storia di Martina, ragazza tanto sensibile, che alla realtà
affianca un mondo immaginario, nel quale si rifugia nel momento del bisogno,
delle paure, delle difficoltà e delle tristezze.
Mondo parallelo immaginario, che le farà compagnia e le infonderà sicurezza, sin
dalla sua infanzia, dove incontrerà ogni volta che vi si rifugia due personaggi
molto importanti per lei: Edi e Ginetta.
Immaginazione, fantasia per evadere dalla triste realtà.
Martina ama soffermarsi anche sulle nuvole, specie quelle al tramonto e partire
per un viaggio fantastico, dove la sua mente crea immagini e contorni onirici,
un mondo tutto suo, un rifugio pieno di calore, conforto e sicurezza.
Questo mondo parallelo tornerà molto presente in un periodo molto particolare
della vita di Martina, da ragazza quando ormai ha iniziato a frequentare le
persone sbagliate nella piazzetta del paese, ragazzi emarginati, allo sbando e
problematici, che la trasportano in un vortice sempre più giù....sarà proprio la
sua immaginazione, la sua fantasia, saranno Edi e Ginetta, il suo mondo
alternativo a salvarla, a riportarla in superficie, a farle riprendere in mano
le redini della propria vita.
Un bel finale con colpo di scena che ci stupirà.
È tutta immaginazione, mondi e personaggi creati dalla sua mente creativa o c'è
dell'altro? A voi la lettura per scoprirne di più.
Un romanzo molto particolare che ci farà viaggiare in un mondo parallelo insieme
a Martina, evadendo dalla realtà che a volte può essere molto difficile, triste,
ricca di problemi ed ostacoli e a volte si può finire nel giro sbagliato come la
protagonista, e serve un qualcosa, un qualcuno (nel suo caso, il suo mondo
immaginario) per aprirci gli occhi e rimetterci sulla retta via.
Consigliato a chi vuole fare una lettura un po' diversa, a chi ama usare
l'immaginazione e la fantasia, a chi ama osservare le nuvole, a chi vuole
scoprirne di più sulla vita di Martina e del suo originale mondo, a chi vuole
evadere dalla realtà.
TRAMA: Martina si trova seduta su un grande prato appoggiata ad
un albero con il volto rivolto verso le nuvole bianche.
Non si ricorda però perché si trovasse lì, cosa le sia successo e nemmeno come
avesse vissuto la sua giovinezza.
Quando giunse alla costruzione dal tetto rosso, al caseggiato con un'insegna con
scritto "il rifugio di edi", fu colta di sorpresa da una donna. Lei sembrava
conoscerla, disse di essere la mamma di Edi e di chiamarsi Ginetta, ma Martina
proprio non riesce a ricordare nulla. Dovrà così impegnarsi per riuscire a
ritrovare se stessa.
COMMENTO: Quando ho iniziato a leggere questo libro credevo di trovarmi davanti
ad un fantasy, mi aspettavo quindi degli elementi magici che mi avrebbero
portata in una realtà parallela. Continuando con la storia invece il libro si è
trasformato in un romanzo di formazione, si parla di droga e di quanto sia
difficile uscirne. Si parla di solitudine, di errori, di difficoltà davanti alle
quali la vita ci mette davanti. Leggendo le pagine di questo libro ho avuto la
sensazione di fare una sorta di viaggio interiore, un viaggio introspettivo,
assieme a Martina. Non posso fare altro che consigliare questa lettura che mi ha
davvero coinvolta molto.
Questa sera volevo
parlavi di questo libro che mi è arrivato pochi giorni fa ,gentilmente spedito
da @domenicocorna.it , già dalla copertina mi ha affascinato subito di primo
impatto. Poi pagina dopo pagina è come essere in un viaggio,insieme alla ragazza
Martina, tra due mondi, quello reale e la fantasia, ti fa entrare dentro le sue
pagine e ti fa percorrere questo percorso che però non sempre è lineare, anzi è
ricco di imprevisti. Questo romanzo un po' fantasy, drammatico e poetico ti
coinvolge talmente tanto che non riesci a smettere di leggere. Consigliatissimo,
assolutamente da leggere.
Questo
Romanzo mi ha letteralmente rapita. Nonostante non sia il mio genere, mi è
piaciuto fin dalla prima pagina, mi sono lasciata trasportare dalla scrittura
poetica, rasserenante e leggera.
Il racconto è molto intenso e profondo, mi ha fatto riflettere molto sulla vita
e quello che può darti.
Mi sono immedesimata in Martina, la protagonista, che si ritrova divisa tra la
realtà e un mondo alternativo creato dalla sua mente. Oltre a Martina, ho
conosciuto tanti altri personaggi, ed ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa.
Descritti tutti in modo molto dettagliato.
Lettura molto scorrevole ed interessante, capace di farmi capire quanto sia
importante la fantasia ed avere fiducia in noi.
Lo consiglio a chi in questo momento ha voglia di guardarsi dentro, e capire
quanto sia importante credere in sé stessi.
Molto suggestivo, lo consiglio.
“La
fantasia può arrivare dove vuoi. E' uno strumento grande e potente da usare
proprio come uno strumento musicale, può portare alla migliore melodia o far
rabbrividire.”
Martina, la protagonista, vive divisa tra due mondi, quello reale e quello
creato dalla sua mente. Il confine tra i due è così sottile che spesso anche il
lettore ne rimane confuso.
La storia creata da Domenico Corna è ricca di spunti di riflessione e di momenti
commoventi, perché Martina è una ragazza che da sempre ha dovuto lottare per
farsi accettare. La sua fantasia l'ha sempre resa diversa e la sua voglia di
sentirsi parte di qualcosa l'ha avvicinata al gruppo di persone poco
raccomandabili che ciondola fumando (e non solo) nella piazza della sua città.
Ecco che quindi la dolce Martina inizia a subire gli effetti del fumo e la sua
mente la confonde. Sono tante le persone che incontrerà e che aiuterà, ma
riuscirà a farlo con se stessa?
“Nuvole al tramonto” è un viaggio introspettivo di dramma e poesia che commuove,
ma allo stesso tempo infonde speranza. E’ un inno alla mente, un’arma
potentissima, ma a doppio taglio, che spesso è la nostra stessa carnefice. Se
solo la potessimo usare sempre in maniera efficiente, vivremmo in una serenità
perenne, ma purtroppo e per fortuna vive di vita propria e ci fa sperimentare
ogni tipo di emozione. Sta a noi poi saper capire quando non è il caso di farci
sopraffare dalle sue elucubrazioni.
Grazie @domenicocorna.it per l'opportunità che mi hai dato di incontrare
Martina. Una storia super consigliata.
'Nuvole al
tramonto' racchiude un racconto: viene narrata la storia di Martina e della sua
fantasia galoppante!
Ci sono delle descrizioni molto accurate dei paesaggi e del mondo immaginario in
cui Martina passa molto tempo, fuggendo dalla grigia realtà che le vuole
tagliare le ali dell'immaginazione.
Ho apprezzato molto queste descrizioni così dettagliate, mi hanno fatto
viaggiare con la fantasia, attraverso una tecnica narrativa che mi ha ricordato
il flusso di coscienza.
Martina è la protagonista, una persona che chiudendo gli occhi si lascia
trascinare dalla fantasia, perdendo quasi contatto con la realtà.
O forse la protagonista di questa storia è proprio la fantasia, infatti leggendo
questo libro si acquisisce consapevolezza di quanto siano importanti la fantasia
e l'immaginazione,
si impara a guardare oltre, liberando completamente la mente.
L'ambientazione è definita dalla protagonista stessa come "un posto strano":
montagna, bosco, praterie, deserto e mare, clima caldo e freddo,
tutto condensato in un unico magico e meraviglioso spazio, che sembra un
paradiso terrestre ed è molto suggestivo.
La storia di Martina viene disvelata a noi come a lei, tra le nuvole al
tramonto, in un posto magico e dalle sfumature irreali.
Condivido con Martina la capacità di fantasticare e vagare con la mente, non
accorgendomi di ciò che mi circonda e vivendo nel mio mondo.
E, proprio come lei, sogno un mondo diverso da quello in cui vivo. Ho trovato
davvero molto affascinante che tutto si giochi attorno alle nuvole,
che sono il filo conduttore della storia.
Il comportamento di Martina viene considerato folle e mal giudicato, solo perché
fuori dal comune e strano.
Viene messa in risalto la poca fantasia dei bambini, che sono limitati da tutti
i giocattoli a riproduzione della realtà adulta che hanno a disposizione.
Martina, invece, ha una fantasia molto più sviluppata, motivo per cui non gioca
con loro e viene punita dai propri genitori, e allontanata dai genitori degli
altri bambini.
Viene ripercorso il suo passato e si scopre da cosa è scaturito questo mondo
alternativo costruito da bambina...un'infanzia difficile, una punizione dura e
spaventosa,
la necessità di fuggire dal buio che la opprimeva.
È stata una lettura davvero particolare, in senso positivo...la distinzione tra
ciò che è reale e ciò che è irreale è quasi impalpabile, molto sfumata,
spetto che mi ha tenuta incollata alle pagine!
Il finale è sorprendente e inaspettato, c'è un colpo di scena sublime, che
secondo me rende tutta la storia più chiara e comprensibile!
Martina ritroverà se stessa, attraverso un percorso costellato di paure,
desideri, perdite, incertezze, gioie..il lettore la segue e accompagna in questo
percorso, sentendosi coinvolto.
È una lettura riflessiva, una storia originale e particolare, che vi consiglio!
Nuvole al
tramonto di Domenico Corna, romanzo narrato in terza persona, racconta la storia
di Martina, alternandosi tra presente e passato, tra realtà e sogni.
Martina fin dall’infanzia ha creato e vissuto in un mondo tutto suo. Questo, lo
potete immaginare, è stato possibile solo grazie alla sua fervida immaginazione,
che le ha permesso di creare quello che più desiderava, senza confini, senza
limiti di spazio, un mondo tutto suo fatto di natura, salici, nuvole e una casa
con una madre affettuosa e un figlio che diventerà un amico per la nostra
protagonista.
Il confine tra realtà, fantasia e allucinazioni diventerà sempre più labile e
instabile; e Martina si vedrà costretta a fare i conti con sé stessa.
È molto interessante come la fantasia in questo libro possa assumere una
connotazione sia positiva sia negativa. Effettivamente l’immaginazione di
Martina l’ha aiutata nei momenti più cupi, dove qualcosa la spaventava e aveva
bisogno di evadere dalla realtà, in quei momenti Martina si sentiva libera. Ma
ci sono stati dei momenti in cui è stato chiaro che quella stessa immaginazione,
quell’andare da un luogo reale all’altro – fantastico – non la rendeva più
libera, bensì una prigioniera.
Lo stile di Domenico Corna è diretto, semplice e coinvolgente tanto che ho
letteralmente divorato il libro in una domenica autunnale.
È un libro che mescola generi diversi come per esempio il romanzo di formazione
e il genere fantastico legando il lettore in un intrigo di misteri che si
sbroglieranno man mano fino ad arrivare al finale della storia. Un finale che
devo dire mi ha sorpresa, è successo qualcosa che non mi aspettavo, e che mi ha
piacevolmente colpito.
Insomma, Nuvole al tramonto di Domenico Corna è stato un romanzo che ho letto
volentieri e che mi è piaciuto. Mi sento di consigliarvelo, soprattutto se –
come me – ogni tanto vi perdete a guardare le nuvole (non per forza al tramonto)
e vi lasciate trasportare dall’immaginazione.
Sin dalla
copertina si dimostra interessante, pronto a sprigionare colori e sfumature. Di
cosa tratta? Ha le sfumature di un fantasy, quelle di una moderna fiaba, ha le
sfumature lisergiche con un ritmo di una pallina magica che schizza in ogni
direzione. Ti lavora ai fianchi con refoli di sentimenti che ora ti portano in
alto oppure ti trascinano a terra. Una buona trama narrativa ed una scrittura
precisa rafforzano una storia originale e quando pensi di esserti perso ecco la
chiave giusta per riportarti al centro della storia. Adesso la palla viene
passata a voi lettori che potrete confermare o no il mio giudizio. Per me una
prova molto decorosa.
Sono
innamorata della copertina. Quella goccia, nella sua semplicità, racchiude uno
scatto che mi fa percepire il profumo della libertà e tanto desiderio di
prendere il volo per sfiorare quelle bellissime nuvole. Un po' come mi ha fatto
sentire la lettura, a tratti.🌹
Nel mondo in cui vive Martina l'immaginazione sembra una capacità fuori dal
comune, un aspetto quasi negativo. Lei, che ne è dotata, non viene presa di buon
occhio dal padre che per la sua ‘’diversità’’ la punisce chiudendola nello
sgabuzzino. Ed è proprio qui che la piccola Martina, per superare la paura del
buio, chiude gli occhi e dona vita ad un mondo parallelo in cui si sente serena
e può essere se stessa senza alcun giudizio a pizzicarle l'anima. Assieme a lei,
in questo universo, vi sono il suo amico Edi e sua mamma Ginetta, due presenze
fondamentali.
Ma Martina, come tutti noi, cresce e nella realtà si ritrova a frequentare
persone poco affidabili. Il mondo che la sua fantasia ha partorito diventa
qualcosa di sfocato e distante, un po’ come l’amico immaginario che, credo, noi
tutti abbiamo avuto da piccoli. Eppure v'è ancora la possibilità di farle
rivivere quei momenti, grazie proprio a Edi e Ginetta che la aiuteranno a
ricordare il paesaggio che un tempo la rendeva felice.
V’è un contrasto potente tra le descrizioni colorate e vive del mondo
proveniente dalla sua mente e la piazza della città che appare grigia e senza
vita, simbolo della realtà. Lo stile dell'autore ha qualcosa di poetico, quasi a
voler trasportare il lettore dentro la mente della protagonista per vivere con
lei la sua immaginazione. Ringrazio @domenicocorna.it per questa lettura, la
consiglio vivamente.
E' un
romanzo che si snoda attraverso le visioni personali della protagonista che
utilizza le nuvole per crearsi delle realtà alternative.
I personaggi che accompagnano Martina sono sempre in bilico tra realtà e
fantasia e sono i simboli della sua rinnovata capacità di entrare dentro sé
stessa per riuscirne rafforzata e fiduciosa.
Un viaggio simbolico e non solo che porta la protagonista a capire come gestire
al meglio la sua vita quotidiana.
E’ un libro che ci fa sperare nella possibilità di inseguire i nostri sogni,
utilizzando strumenti non convenzionali che si sviluppano solo se ci diamo la
possibilità di osservare, di percepire e di aver fiducia in noi stessi.
Perché se impariamo a lasciar andare le nostre emozioni, abbiamo la possibilità
di esplorare territori che altrimenti resterebbero nascosti dentro di noi.
E un libro che consiglio a chi è capace di uscire dagli schemi della
letteratura.
Martina
(la protagonista del racconto) fin da bambina è sempre stata diversa…La sua
“diversità” risiedeva nella fantasia. Grazie ad essa, la nostra protagonista si
troverà in un mondo parallelo che le si manifesterà soltanto in situazioni di
“pericolo” infatti, come cita l’autore di questo bello racconto : «La fantasia
può arrivare dove vuoi. In paradiso se lo desideri o all'infelicità più buia se
pensi possa esistere e ne hai paura, farti vivere incubi terribili da poterli
chiamare inferno. La fantasia è uno strumento grande e potente da usare proprio
come uno strumento musicale, può portare alla migliore melodia o far
rabbrividire [...]». La fantasia dunque può avere un duplice “potere”, può
renderti libero ma anche prigioniero, proprio come succede a Martina.
Un viaggio a tappe tra realtà e fantasia dove la nostra protagonista, insieme al
lettore, riuscita a vedersi dentro, conoscersi e capirsi.
È una
storia diversa dal solito, una lettura originale e riflessiva che cattura il
lettore.
Qui troviamo due mondi: quello reale e quello immaginario, il mondo di Martina
dove si è rifugiata. Il suo dono, la sua immaginazione, la rende però in qualche
modo "diversa" e per questo si troverà chiusa in uno sgabuzzino con la paura del
buio, a chiudere gli occhi e vivere in un mondo parallelo, dove lei potrà essere
e sentirsi se stessa con Edi e Ginetta, due presenze che si rivelano
fondamentali... Ma la realtà in cui cresce non è così serena...
Le ambientazioni sono ben descritte e suggestive, i due mondi della protagonista
li vediamo anche attraverso il contrasto dei colori e le loro sfumature: verde e
colori accesi da una parte e grigio della città dall'altra.
Lo stile dello scrittore è delicato, chiaro, fluido, ha un qualcosa di poetico.
Nel testo troviamo un intreccio strutturato su diversi passaggi della vita,
infatti il tutto è diviso in parti quali Martina nel bosco senza ricordi, la sua
adolescenza e l'infanzia...
È facile immedesimarsi nella storia, sentirsi trasportati in quei paesaggi,
vivere con Martina paure, sogni, dolori e sofferenze, speranze, incertezze,
difficoltà... Il lettore proverà a leggersi dentro, a capire se stesso
intraprendendo con la protagonista il percorso per ritrovarsi...
Martina vedrà le nuovole al tramonto?
Un fantasy ricco di elementi di
fantasia, una storia travolgente. Lo scrittore oltre ad utilizzare uno stile di
scrittura molto fluido, tratta di tematiche molto attuali e di vita quotidiana:
paure, sogni e speranze.
Il romanzo è suddiviso in più parti, spesso ci sono anche note poetiche che lo
rendono unico nel suo genere.
Grazie alla destrezza dello scrittore è facile per il lettore immedesimarsi
nella storia e di sentirsi libero anche di interpretarla a modo suo.
Consiglio la lettura a tutti!
Martina é
una ragazza particolare, durante la sua vita incontrerá tante persone : Daniele,
Gianni, Luisa, Laura che fra di loro hanno una cosa in comune. Un male che
affligge ormai la società da anni.
La protagonista é divisa fra due mondi :
Quello reale e quello delle nuvole, conosciuto da piccola per via delle
punizioni del padre, dove la accompagnano Edi e Ginetta due personaggi
fondamentali per la storia.
Ci sono tantissime descrizioni di questo mondo fantastico con tanto verde,
alberi e soprattutto nuvole. E poi contrapposto c’è il mondo reale.
Riuscirà Martina a vedere le nuvole al tramonto?
Non ho trovato refusi, persino le virgolette sono quelle adatte!
La mia frase preferita “Gli errori non hanno età, sono errori e basta.”
Martina
fin dalla sua infanzia cerca di sfuggire alle brutture della sua vita vivendo
divisa tra la realtà e un mondo alternativo creato dalla sua mente.
Un mondo dove ogni cosa è come lei lo desidera con la sola compagnia delle
nuvole che le suggeriscono e raccontano storie.
Ben presto, però si accorge che in quel mondo perfetto manca la vera compagnia
di un amico fidato; così crea crea il piccolo Edi e sua mamma Ginetta che
diventeranno figure importanti della sua infanzia
Con il tempo che passa Martina diventa donna e nella sua realtà frequenta
amicizie poco raccomandabili che l’ allontanano dal suo mondo immaginario
Ma forse non tutto è perduto e ciò grazie ad Edi e Ginetta
Chi sono per davvero quest’ultimi?
E come riusciranno ad aiutarla ?
Martina riuscirà a ritrovare quella parte di sé che non l’ha mai abbandonata?
Un fantasy veramente ricco di elementi fantastici da sembrare una sorta di
favola introspettiva
Diciamo pure una favola moderna per adulti dove reale ed irreale si fondono e si
mischiano
I temi trattati di vita quotidiana, paure, sogni e speranze vengono affrontati
con uno stile chiaro, delicato e spesso poetico.
Questo romanzo è suddiviso in più parti della vita della protagonista con un
epilogo finale inatteso
Le descrizioni di entrambi i mondi in contrasto, sono ben dettagliate ed è
facile immedesimarsi nella storia anche se il tutto è molto a libera
interpretazione del lettore
Consigliato a chi ha voglia di una lettura diversa, riflessiva ma scorrevole
RINGRAZIO l’autore per la copia omaggio, per avermi dato modo di vivere il mondo
di Martina, riflettendo ed immaginando a mia volta quello che le sue parole
suggerivano mettendo in gioco le mie idee
Un testo veramente originale
Leggere il
romanzo Di Domenico Corna è stato come avere la sensazione di vivere
un’avventura magica e particolare.
Piena di sfumature di mille colori, esattamente come un cielo durante il
tramonto. Citando appunto la bellissima e poetica copertina di questo romanzo.
Vivremo e ci perderemo nella vita di Martina, siccome la vita reale attorno a
lei è tutt’altro che piacevole. Per sfuggire al dolore che prova, si rifugerà in
un suo mondo fantastico, grazie al dono che ancora poche persone possiedono al
giorno d’oggi: quello dell’immaginazione.
La giovane protagonista, come spesso succede nella società, non è stata
accettata per la sua “diversità”, anche se preferirei dire, per il suo essere
speciale nei confronti delle comuni persone normali.
Grazie alla sua fantasia, le si aprirà davanti un mondo parallelo, che avrà
inizio solamente quando si ritroverà rinchiusa e in punizione, per chi
purtroppo, continua a non volerla accettare o dargli ascolto.
In quel nuovo luogo, sarà finalmente libera di essere se stessa. Avrà come
amiche delle soffici e tenere nuvolette, dove le sussurrano parole e gli
raccontano curiose storie.
Grazie a questa amicizia, capirà che in quel mondo, manca ancora qualcosa
d’importante ed essenziale.
Essendo lei l’artefice di tutto, darà vita al piccolo Edi e sua mamma Ginetta.
Due figure che diverranno presenze costanti nella sua infanzia.
Vari e suggestivi, saranno anche i paesaggi che faranno da sfondo: da quello
invernale, dove la neve cade lentamente, quasi come per magia, a quello
autunnale, dove le foglie hanno vari colori e dimensioni.
Martina ha un animo sensibile, emozionandosi per ogni sfumatura della vita,
tanto da causarle dolore e tentare l’impedimento di certe vicende, lasciandola
ancora di più confusa e disorientata.
Percorreremo il suo viaggio e la crescita, attraverso l’infanzia fino al
raggiungimento dell’età adulta, dove dovrà imparare a comprendere i suoi vuoti
di memoria, a ciò che si nasconde dietro un’ipotetica e oscura malattia. Tra le
difficoltà di doversi lasciare quel mondo immaginario alle spalle, al dover
affrontare la vita reale, nuda e cruda, di tutti i giorni.
Il romanzo di Domenico non è dunque classificabile con semplicità, avendo mixato
insieme: romanticismo, fantasy, fantascienza, dramma, poesia, introspettiva e
filosofia.
Però ci permette di riflettere su quanto sia sottile il confine tra fantasia e
pazzia e quanto posso salvarci o distruggerci allo stesso tempo.
Riuscirà la nostra protagonista a dare una risposta a tutti i suoi perché?
Superare le incomprensioni tra i suoi genitori?
A compiere le scelte giuste nella propria vita?
Affrontare e vincere le sue paure più profonde?
Leggete questa piccola perla di Corna e lo scoprirete.
Alcune
volte vorrei ritornare bambina per avere quell'immaginazione fervida che ora
ogni giorno mi scappa di mano e per poter ritornare ad essere ingenua.
Leggere "Nuvole al tramonto" di Domenica Corna ha causato in me questo desiderio
di ritorno al passato.
Martina è la protagonista di questo libro: è una ragazza dotata di straordinaria
intelligenza, empatia ma soprattutto fantasia. Le nuvole che vede al tramonto
rendono fervida la sua immaginazione. Dipinge un mondo tutto suo fin da bambina,
quando il padre la costringeva a restare nello sgabuzzino per punizione perché
parlava con gli animali e tutti la consideravano strana. Dipinge un mondo fatto
di soffici nuvole bianche che si rincorrono nel cielo, prati verdi, un bosco con
alti alberi, una casetta. Immagina un amico, Edi, e una madre per lui di nome
Ginetta.
Dopo il racconto dell'infanzia di Martina, segue il racconto della sua
adolescenza intrisa di droga, amici poco raccomandabili e una mente poco lucida.
"Nuvole al tramonto" è un romanzo così ricco di elementi fantastici da sembrare
una favola.
La scrittura è molto scorrevole.
Inutile dire che è stata una piacevolissima scoperta.
Questa è la storia di Martina, una ragazza speciale, molto
speciale e che tanti, invece, vedono e reputano strana. Lei possiede un
"potere", lasciatemi il termine, che tanti non hanno o hanno perso, o meglio,
dimenticato, questo è il potere della fantasia. Ma cos'è davvero la fantasia? È
un qualcosa che ti permette di raggiungere luoghi che nella realtà non esistono
o che sono difficili da raggiungere, dove esistono cose come la neve o il sole
caldo convivono, senza darsi fastidio l'un l'altro. Sapete, con questa storia ho
capito che la fantasia però, può svelare un lato nascosto e che non tutti
conoscono, un lato negativo che ti può portare al baratro assoluto, vivere
sempre sul filo del rasoio, insomma, l'autore mi ha resa consapevole di questa
cosa. Vi riporto una frase che mi è piaciuta molto e che mi ha colpita:
"La fantasia può arrivare dove vuoi. In paradiso se lo desideri o all'infelicità
più buia se pensi possa esistere e ne hai paura, farti vivere incubi terribili
da poterli chiamare inferno. La fantasia è uno strumento grande e potente da
usare proprio come uno strumento musicale, può portare alla migliore melodia o
far rabbrividire [...]", una frase che ti fa capire che essa può renderti
libero, ma che può anche renderti prigioniero. Tutto questo accade a Martina,
che trovandosi senza memoria e sotto un grosso salire ed attraverso un mondo
diviso tra realtà e immaginazione, percorrerà numerosi ostacoli, dolore e
sofferenza, cercando di risolvere i dubbi e misteri che l'affliggono e che le
permetteranno di riscoprire se stessa, ma il suo viaggio, permetterà al lettore
stesso di vedersi dentro e imparare a capirsi. So che è un discorso difficile,
ma per capire il tutto dovrete leggere la sua storia e seguirla in ogni tappa.
Siete mai
stati con il naso all'insù a guardare il cielo e immaginare forme e figure nelle
nuvole? Quanto in alto ha volato la vostra fantasia? Quanto vi siete sentiti
spensierati e liberi? E ora ditemi invece quanto al contrario ha generato mostri
la vostra immaginazione quando di fronte a problemi, magari reali sì, li avete
ingigantiti provando angoscia e panico?
NuvoleAlTramonto è una favola per adulti in cui domenicocorna
racconta il potere della fantasia, forza salvifica quando indirizzata
positivamente ma atroce macchina distruttiva se azionata in maniera
disfunzionale, patologica direi. Così accade che Martina, la protagonista, da
novella Mary Poppins, creatrice di mondi magici e meravigliosi, si trasforma in
ragazza sull'orlo del baratro in una innominata città che ricorda tanto gli
scenari tossici di I Ragazzi dello Zoo di berlino.
Io personalmente non avevo mai riflettuto davvero sulla doppia faccia di questa
medaglia chiamata fantasia e voi? Per questo, ringrazio Domenico per avermi dato
l'opportunità di leggere il suo primo libro edito dai lungimiranti di
robinedizioni .
Tenetelo d'occhio perché sentiremo parlare di lui.
Non so dire che cosa mi aspettassi quando
ho iniziato a leggere questo libro; dalla trama, probabilmente immaginavo che
avrei avuto tra le mani la storia di una ragazza difficile, magari costantemente
in lotta con i propri demoni e con la vita.
Ho indovinato solo in parte, perché il romanzo di Domenico Corna è, invece, una
sorta di favola moderna, una storia in bilico tra realtà, sogni e fantasia.
Martina, Edi e Ginetta sono i protagonisti di questo libro così originale, tre
personaggi le cui vicende di intersecano in un modo (e in un mondo!)
particolare, principalmente allo scopo di sfuggire alle paure che certe
situazioni suscitano in ciascuno di noi.
Tra presente e passato, infanzia ed età adulta, sogni e realtà, seguiremo il
percorso di Martina alla ricerca di risposte. Come mai ha crisi e vuoti di
memoria? Chi sono Edi e Ginetta? C'è qualcosa di sbagliato in lei?
L'intreccio è molto strutturato e non lineare, poiché alterna differenti
stagione della vita. Questo genera, a volte, un pochino di confusione; lo stile
narrativo dell'autore, in compenso, è molto poetico, delicato e fantasioso.
Il risultato è un romanzo originale, che parla di vita, di paure, di sogni e
speranze. L'epilogo, lo confesso, è del tutto inatteso; non avrei mai immaginato
un finale simile, una vera sorpresa.
Per ovvie ragioni, non posso dirvi di più, ma mi sarebbe comunque difficile. Si
tratta di un libro che, personalmente, ho trovato così atipico che non riuscirei
a dire altro senza svelare tutto, quindi... Leggetelo!
“Aveva lo sguardo rivolto verso l’alto,
rapita dalla dinamicità, dal loro incanto. Persino le sue orecchie non sentivano
nient’altro al di fuori di quel lento scorrere. Nella testa si era andata
formando una musica dolce, un trasporto mentale sconosciuto.”
In “Nuvole al tramonto” Domenico Corna, narra con delicatezza l’interiorità
della giovane Martina, la quale, per sfuggire alla vita vera, quella che non
cura le ferite, immagina un mondo parallelo dove rifugiarsi.
Martina è una ragazza divisa tra la realtà e l’irreale, un mondo le cui
dettagliate strutture sono poste in essere dalla sua vivida fantasia. Una
creatività che la porrà spesso di fronte a complessi enigmi, ma che le
consentirà di riscoprire se stessa.
Un lavoro introspettivo che ripercorre i movimenti dell’anima della piccola
protagonista che, rapita dall’immaginifico, condurrà il lettore lungo le sponde
di una sensibilità incompresa. Un mondo onirico, che sfugge gli schemi della
società, raccontato dall’autore attraverso una scrittura fluida, a tratti
poetica, che sembra accarezzare le comuni fragilità e non solo quelle della
giovane protagonista. Una storia che non esclude il mondo reale ma che, al
contrario, insegna ad affrontarlo, riscoprendo in esso le sfumature di quel
sogno che filtra la realtà manipolandola, rendendo il dolore un accento fugace
che di lì a poco svanirà. Un’opera che trascenderà la lettura per avvolgere il
lettore nel caldo abbraccio di un indimenticabile sogno… avvolto dallo scenario
di morbide Nuvole al tramonto.
Martina è
speciale….ha tanta, troppa fantasia: parla con gli animali, si perde a guardare
le nuvole, ma soprattutto ha creato un suo mondo dove lei è la forza motrice di
tutto. Per tutto il romanzo si sta in bilico tra realtà e fantasia, quello che
martina immagina non è mai solo un sogno. Nel suo mondo si soffre e si gioisce,
ci si immerge completamente.
Sicuramente questa è stata una lettura fuori dagli schemi: si intrecciano i
traumi che le paure infantile possono scatenare, alla voglia di ribellione
dell’adolescenza portata allo stremo e la malattia mentale.
Insomma tanta roba ma ogni tema ha il suo spazio e il suo modo di svolgersi
attraverso queste pagine ricche di immagini evocative…
Martina è
una ragazza che ha deciso di sfuggire dalla realtà che la circonda, forse troppo
dolorosa, per potersi rifugiare in un luogo che sembrasse maggiormente casa.
Un luogo dove poter ritrovare se stessa, perchè quella volontà costante di
ritrovare la propria memoria continua a restare disattesa, facendo sempre più
male.
Nel suo mondo tutto è come lei desidera, anche se qualcosa sembra sempre
mancare.
Forse l’aver bisogno di un amico? Qualcuno con cui condividere momenti e che
possa essere una spalla su cui piangere nei momenti più bui? Ed è così che crea
Edi e Ginetta, sua madre, i quali diverranno punti di riferimento fissi ed
inevitabili, come se ci fossero sempre stati. Il suo mondo però non è destinato
ad essere caratterizzato solamente da rose e fiori, ben presto il libro ci
metterà davanti al contrasto da città e campagna, tra gli affanni e le malignità
cittadine così distanti dalla tranquillità bucolica. A questo punto, riusciranno
Edi e Ginetta a riportarla sulla retta via? O il suo mondo felice sarà ormai fin
troppo compromesso?
Martina ci offrirà una chiave di lettura meravigliosa, per cui, anche se adulti,
è sempre possibile appellarsi alle proprie stelle. O più semplicemente affidarsi
alle proprio nuvole che, nonostante il tramonto, restano più belle che mai.
Questo non è un libro, è un
viaggio. Un viaggio all’interno della mente di Martina, la nostra protagonista.
Un viaggio alla scoperta di un mondo meraviglioso ricco di emozioni, ricordi e
quotidianità.
Non saprei nemmeno come definire questo capolavoro, mi ha emozionata veramente
tantissimo. Sono qui che scrivo e non so nemmeno io cosa provo. C’è un mix di
emozioni che mi ingarbuglia il cuore, lo stomaco e la mente. Mi sento vuota dopo
aver finito questo libro, ma sento anche qualcosa di nuovo dentro di me.
Ho amato le descrizioni così vivide delle persone e dei paesaggi. Ho amato la
scrittura così curata e chiara da far apparire nella mia testa ogni singola
immagine. Ho amato la storia di Martina e tutti i suoi enigmi da risolvere.
Penso che “Nuvole al tramonto” sia uno di quei libri da leggere almeno una volta
nella vita, super consigliato.
Il libro si apre con una ragazza di
nome Martina, persa in un ambiente idilliaco che ricorda le atmosfere della
montagna. Nonostante gli sforzi la giovane non ricorda come o perché sia finita
lì. Durante il cammino si imbatte in una costruzione dal tetto rosso che attrae
da subito la sua attenzione. Poco dopo una donna chiama il suo nome, lasciando
la ragazza senza parole: la signora del rifugio inspiegabilmente già la
conosceva.
Questo avvenimento sarà il punto di partenza per un viaggio all’interno di se
stessa, alla scoperta del valore del tempo dell’ esistenza. Le sue compagne
fedeli saranno le nuvole, che l‘avvolgeranno con la loro soffice inconsistenza e
le permetteranno di perdersi tra vecchi ricordi e nuovi ideali. Attraverso
l’introduzione di altri personaggi l’autore ci dona pillole saggezza, di cui è
facile farne tesoro.
Ho apprezzato moltissimo lo stile fluido e surreale che l’autore ha utilizzato.
Per tutto il tempo della lettura ho avuto l’impressione di essere sospesa in un
limbo di pace e allo stesso tempo di cambiamento. L’ ambientazione combacia
perfettamente con il senso del racconto e, quando ci si trova nel punto di
partenza, non si può fare altro che riflettere sul percorso compiuto insieme a
Martina. Il risultato è una nuova visione che porta con sè maggiore
consapevolezza e maturità.
Domenico ha la capacità di essere poetico senza fare poesia, il suo romanzo fa
riflettere sull’importanza di valorizzare noi stessi e credere nei nostri sogni
e ambizioni. Siamo noi gli artefici del nostro destino.
“Se tu sapessi quanto è importante e gratificante seguire la fantasia mentre
corre libera, non te ne andresti in giro nel tentativo di recuperare pezzetti di
vita passata con le loro paure pesanti e ingombranti come macigni. Considera la
grande opportunità di startene qui e non frenare i pensieri. Lascia correre
libera la fantasia.“
Quando mi
è stato proposto questo libro devo dire che è stato un salto nel vuoto. Non è
proprio il mio genere, ma amo mettermi alla prova, soprattutto perché contiene
elementi che mi attiravano tanto. E devo dire che è stata una bella esperienza,
un viaggio molto particolare.
È proprio un viaggio, perché insieme alla protagonista, Martina, ripercorriamo
la sua vita, attraverso degli escamotage narrativi che danno all'intera storia
un aspetto prettamente onirico. La ragazza scappa dalla sua vita, dalla realtà
che la circonda attraverso la fantasia, si rifugia in una realtà parallela dove
fa amicizia con personaggi fuori dagli schemi, che la portano a riflettere e
mettersi a nudo. Mi ha ricordato un po' Alice nel Paese delle meraviglie, perché
anche Martina ha avuto il suo "Stregatto" personale.
La figura della protagonista, la sua storia, è un mezzo di denuncia, una guerra
contro fenomeni sociali e culturali che possono avere ripercussioni negative
sulla nostra vita, quali la droga e la criminalità. Da una realtà piccola, di
aggregazione, che è quella di una piazza, l'autore ci racconta tanti aneddoti,
tanti spaccati di vita per portarci a riflettere su ciò che ci circonda su
realtà a volte lontane, ma che esistono e si diramano nella nostra società.
Il messaggio è forte e chiaro, tuttavia ciò che mi ha maggiormente
destabilizzato è il continuo passaggio tra realtà e fantasia, tra presente e
passato. Per buona parte del libro è abbastanza chiaro, solo nella parte finale
diventa più confusionario, probabilmente perché si cerca di dare un epilogo ad
entrambe le realtà narrative rappresentate. Nonostante ciò lo stile dell'autore
è incisivo, fluido, che riesce a catturare, rappresentando bene l'animo e la
mente della protagonista, la sua evoluzione e crescita personale.
Un bel viaggio, che può far riflettere e vedere alcune cose sotto altri punti di
vista.
Un libro suggestivo che narra le vicende di Martina,
un'adolescente dotata di una fervida immaginazione, che, nel tentativo di
omologarsi, baratterà la parte più autentica di sè con l'accettazione da parte
dei suoi coetanei.
Un romanzo veramente profondo nel quale l'ambiente circostante e, in particolar
modo, le nuvole assumeranno i colori delle emozioni della protagonista, rendendo
vivi pensieri e ricordi.
Una trama singolare ma d'effetto che, attraverso un viaggio mentale in una
dimensione spazio temporale alternativa, insegna quanto a volte sia necessario
percorrere un tragitto senza destinazione per potersi ritrovare.
Questo romanzo l'ho letto in brevissimo
tempo, tanta era la voglia di scoprire cosa fosse successo alla protagonista del
racconto. Un romanzo dai risvolti psicologici, dove il sogno si alterna alla
realtà. Lo scrittore è stato così delicato nel scrivere questa storia, da farti
percepire la sua sensibilità già dalle prime battute.
Mentre leggevo mi sentivo come rasserenata, ma non perché sia un libro leggero o
semplice, anzi l'argomento che tocca è molto serio, profondo e con molti punti
che portano ad una riflessione. Ma nonostante ciò, la dolcezza con cui viene
esposto il racconto, mi ha riempito il cuore di gioia.
Il libro descrive la storia di una ragazza, Martina, che senza sapere come,
perché in quel momento è senza memoria, si ritrova in un luogo fantastico tra
mare, montagna e boschi dove a farle compagnia ci sono le nuvole, che la portano
a viaggiare con la fantasia. Questo posto sarà il punto di partenza per
ricostruire la sua vita. Ci ritroveremo a conoscere tanti personaggi che pian
piano aiuteranno Martina a capire chi sia realmente e nello stesso tempo a
dargli anche delle lezioni di vita. Il libro si alterna tra il passato e il
presente della protagonista. La conosciamo adulta, ma andando avanti con la
storia, la ritroveremo bambina, per poi finire con la donna nuova che è
diventata. Martina finalmente ritroverà la sua consapevolezza e comprenderà
quello che gli è accaduto realmente, riuscirà così, senza paura, ad affrontare i
demoni del passato, tutto questo grazie alla maturità raggiunta. Una storia
unica, una favola per adulti che consiglio a tutti di leggere.
Un libro dolce, mistico, reale e al contempo irreale. Un romanzo
ben scritto che scruta l'animo umano e ripercorre le tappe dell'infanzia e
dell'adolescenza, con le paure tipiche di quei periodi, gli errori che si
commettono ma anche la grande sensibilità della protagonista assoluta: Martina,
una bambina davvero speciale e unica che vi farà entrare in un mondo paradisiaco
ai limiti della fantasia più sfrenata.
Martina ama davvero tanto la natura, a tal punto da risultare agli occhi del
padre una bimba strana, da rieducare. Per questo motivo decide di chiuderla
spesso nello sgabuzzino delle scope, totalmente al buio, nonostante lei ne sia
molto impaurita.
Sua madre piange e non sembra essere d'accordo con la decisione di suo marito,
ma niente riesce a dissuaderlo, perciò la bambina deve avere pazienza e
sottostare alla scelta di suo padre.
Ma non tutto il male viene per nuocere come si suol dire e grazie a questa
punizione, Martina scoprirà un mondo fantastico, specialmente grazie alle nuvole
al tramonto amiche sincere e affettuose.
Sarà un'avventura bellissima e incredibile, magica e preziosa, con amici
altrettanto preziosi quali Edi (Edoardo) e Ginetta.
Sono personaggi molto importanti, che sottolineano la veridicità del mondo
fantastico ma reale in cui Martina vive, colei che sta quasi prendendo il posto
di Dio ma senza alcuna superbia.
Lei sta costruendo semplicemente un mondo nuovo, ma non è una Super - Bambina,
non è un idolo o una ragazzina ribelle in senso negativo,anzi, riesce a
insegnare al prossimo che la sensibilità e l'immaginazione possono aiutare tutti
ad uscire dai periodi bui e tristi, proprio come lo sgabuzzino in cui viene
rinchiusa lei.
Il romanzo è diviso in diverse parti con dei nomi molto intensi e i capitoli
sono corposi e pieni di significato, così come il linguaggio che è sempre
delicato e ha un valore speciale, testimonia l'essenza della storia.
Martina è a metà tra l'essere all'inferno quando non riesce a capire che cosa le
sta succedendo in quanto ha perso la memoria e non ricorda più le cose belle
della vita e della sua stessa marcata empatia un tempo, e in paradiso quando
invece trova il punto esatto da cui poter ricominciare a spiccare i voli
pindarici e non che la rendono unica. Ma il testo affronta anche temi quali la
droga, il dolore, il fumo, il non sentirsi compresi, l'amicizia e l'amore.
Martina potrebbe essere a mio avviso una "Alice nel paese delle meraviglie" nel
triste e obsoleto mondo di "Christiane, F. Noi,i ragazzi dello zoo di Berlino".
Mi è piaciuto il lato emotivo che viene enfatizzato tantissimo, la delicatezza
con cui vengono trattati i temi che caratterizzano di più la storia e anche il
fatto che assomigli ad una fiaba a volte oscura, ma sicuramente onirica e
intelligente.
Stile impeccabile e zero débâcle, il che rendono il romanzo imperdibile su tutti
i fronti.
Pathos alle stelle e anche talvolta inquieto brivido che non guasta!
VOTO DEL ROMANZO IN STELLINE:
☆☆☆☆☆
Una ragazza si ritrova divisa tra la realtà e un mondo
alternativo creato interamente dalla sua mente. L'immaginazione la obbligherà ad
attraversare un percorso ricco di imprevisti e di dolore, sullo sfondo di una
piazza cittadina popolata da una gioventù alla deriva.
Gli enigmi che Martina tenterà di risolvere sono anche gli enigmi del lettore
che, in un romanzo romantico e contemplativo dove si integrano fantasy, dramma e
poesia, cercherà la propria storia introspettiva, filosofica, umana.
Per prima cosa, ringrazio domenicocorna per avermi inviato questo libro a mio
parere meraviglioso. Una storia unica e speciale che vi trasporterà in due mondi
contrapposti. Una libro commovente che rimane nel cuore.
⭐⭐⭐⭐⭐/5
Consigliatissimo!
Le nuvole rappresentano l'esistenza umana, sono mutevoli, sospese
e di passaggio. Rappresentano non solo la frugalità della vita ma anche i
cambiamenti della psiche e del animo umano.
Martina è una giovane donna che si trova a lottare con il mondo fantastico che
aveva creato da piccola, per proteggersi dalla paura del buio. Le nuvole sono il
punto di incontro tra il mondo reale e quello fantastico. Quando la sua anima e
la sua mente verranno corrotti dalla tristezza e dal dolore, la sua fantasia le
verrà in soccorso per superare le difficoltà di una vita sterile e piatta e la
riporterà nel mondo parallelo che aveva creato da bambina.
Inizialmente lei è confusa e ha paura di ciò che sta vivendo, ma pian piano le
nuvole l'aiutano a ricordare la spensieratezza, la gioia e la felicità che
provava con la fantasia. Pian piano si lascia andare a questa sensazione di
leggerezza, ma le nuvole nascondono un segreto che va ben oltre la fantasia, un
passato ormai dimenticato ma che vuole ricongiungersi con il presente per vivere
un futuro felice.
Ho letto questo romanzo in breve tempo perché la storia è avvincente. Fin
dall'incipit mi sono sentita presa per mano da Martina che mi ha condotto nel
suo mondo.
Le descrizioni del paesaggio sembrano pennellate su una tela che, pian piano,
creano un quadro magico, incantevole, idilliaco, per poi bruscamente, essere
proiettati nella città grigia, oscura, triste!
La scrittura elegante e descrittiva conduce il lettore gradualmente ad
immergersi nella storia, ad un certo punto si sentirà il vento tra i capelli,
l'erba fresca sotto i piedi, i fiocchi di neve sul viso.
Il romanzo è scritto in terza persona; si racconta della vita di
Martina, adolescente al momento del racconto ma che fin da piccola, si rifugiava
in un mondo di fantasia tutto su, per sfuggire, almeno con la mente a giornate
di solitudine che si è trovata suo malgrado a dover affrontare. Martina per
trovare un conforto elaborava con la mente un mondo tutto suo dove le nuvole
erano protagoniste.
📌Scrittura scorrevole e coinvolgente, personaggi descritti bene, tanto che
l'autore riesce benissimo a farti entrare nel libro con Martina e vivere insieme
a lei le sue immaginazioni. Una storia diversa dal solito, che esula un po' dai
miei soliti generi letterari e, devo dire, sono felice di aver accettato questa
collaborazione, in quanto il romanzo merita davvero. Una storia leggera ma al
tempo stesso che fa riflettere, che tocca anche alcuni problemi della vita reale
degli adolescenti.
Il mio giudizio è assolutamente positivo.
Nuvole al
Tramonto (edito da @robinedizioni) è un libro che vi consiglio per tanti motivi.
Perché è scritto bene, perché la storia la puoi leggere senza pensare a dove e
quando è ambientata, perché, e ne sono certa, rivedrete un pezzo della vostra
vita in quelle pagine.
Io ho rivisto le campagne dove ho passato i primi anni della mia infanzia, la
terra bruna, i cani con cui giocavo, una pietra su cui mi arrampicavo che mi
sembrava enorme e invece, crescendo, la ritrovai minuscola.
La protagonista di questa storia è Martina, che si smarrisce e perde anche la
memoria e, in un viaggio a ritroso, cercherà di capire chi è e perché è arrivata
in quel posto lontano dal tempo.
Scoprirà così di essere stata una bimba che amava perdersi nelle sue fantasie e
parlare con gli animali, ma scoprirà pure che ai genitori questo comportamento
non stava bene e che dovette abbandonare il suo mondo.
Poi arriveranno l'adolescenza, le incomprensioni, un mondo difficile, la droga
fino a quando Martina avrà bisogno di aiuto perché crede di impazzire. È il suo
mondo, quel mondo che già una volta, da piccola, l'aveva salvata; le porgerà una
mano e la condurrà verso la soluzione dei suoi dubbi.
Un libro poetico e insieme mistico, un po' fantasy e un po' di formazione, dove
il ritorno alle origini, la ricerca di noi stessi spesso avviene nella maniera
più tortuosa, ma è comunque un bel viaggio.
Domenico Corna ha scritto un libro di formazione, di fantasia, di
poesia e dramma.
“Nuvole al tramonto” non è un libro che si può etichettare con uno solo genere,
perché queste pagine e Martina portano il lettore in un mondo parallelo e
immaginario, i cui capisaldi sono però problemi della vita reale, soprattutto
della gioventù.
Il romanzo inizia con Martina che si sveglia nel bosco e non ha alcun ricordo,
prosegue con il racconto della difficile adolescenza della ragazza e poi con la
narrazione della sua infanzia.
Il lettore cresce con Martina, dibattendosi tra mondo alternativo e mondo reale.
Molto interessante è la scelta dell’ordine in cui viene narrata la vita della
protagonista, che mi ha fatto cogliere un insegnamento, che a mio parere, questo
libro voleva trasmettere: crescere non vuol dire dimenticarsi dei sogni, ma
iniziare a vivere con essi.
Lo stile, in molte parti, raggiunge l’apice del poetico, così, tra i paesaggi,
il dramma e le domande di Martina, il lettore fa il suo viaggio tra le parole.
Consiglio senza dubbio la lettura di questo libro, soprattutto a chi vuole
crescere, a chi non smette mai di pensare e a chi vuole trovare un rifugio nella
fantasia.
Martina vive sin dall'infanzia una dura realtà e per sfuggirvi,
grazie alla sua fervida immaginazione, crea un mondo tutto suo, si perde nella
natura dove le nuvole le parlano e costruisce delle storie. Riesce a creare
personaggi importanti come la cara Ginetta ed il piccolo Edi.
Crescendo la vita reale la porterà a incontrare personaggi ambigui nella piazza
della città e la sua memoria, la sua fantasia, diventano un ricordo sfocato.
Il confine tra allucinazioni e realtà porterà Martina alla ricerca di sé stessa,
rincorrendo i tasselli di un puzzle.
Il romanzo è scritto in terza persona e fatto di continui spostamenti tra
passato e futuro, tra reale e irreale.
Una storia molto intensa e ricca di connotazioni filosofiche e sociologiche, che
ci porta dentro la mente umana per scoprirne le emozioni, i pensieri e tutte le
sfumature che possiamo dare alla nostra vita.
Ringrazio
tantissimo l’autore per avermelo inviato perché è stata proprio una
piacevolissima scoperta.
All'inizio leggendo la trama non avevo ben chiara la situazione, ma proseguendo
con la lettura si è fatto tutto molto più chiaro.
Il romanzo é scritto in terza persona, viviamo le avventure di Martina, una
ragazza che fin da quando era piccola si è creata un mondo immaginario in cui si
rifugia nei momenti più difficili.
Lo stile di scrittura é molto coinvolgente, le descrizioni sono fatte molto bene
e sembra di vedere con i nostri occhi il mondo che l’autore crea per la
protagonista.
Troviamo vari personaggi che poi grazie a espedienti narrativi si intrecciano
lungo la narrazione, andando a creare davvero una bellissima storia.
Una storia diversa dal solito, per alcuni versi molto poetica in cui si
mischiano lo stile fantasy e il romanzato.
Lo consiglio come lettura introspettiva, per chi si vuole rifugiare
nell’immaginazione, guardando le nuvole al tramonto che sembrano portare con sé
messaggi e mondi paralleli in cui ci si può nascondere nei momenti più bui.
Chi non vorrebbe poter cliccare l'interruttore per spegnere la mente quando ci
sono momenti brutti?
Davvero un libro molto piacevole che si legge volentieri.
Una storia di crescita personale, che penso chiunque anche in maniera minima
abbia fatto nella propria vita.
Nuvole al tramonto è un viaggio onirico, un dolce
e profondo viaggio onirico che travolge il lettore senza che se ne renda conto.
Martina, la protagonista, è il motore di tutto. Perduta la memoria e trovatasi
in un posto a lei sconosciuto, ma magico per le sue stranezze, a poco poco
prenderà sempre più consapevolezza di se stessa e della vita grazie ad una guida
d'eccezione: le nuvole.
L'autore è riuscito a ricreare atmosfere labili, sensazioni fugaci che si
susseguono l'un l'altra che catturano il lettore pagina dopo pagina e che lo
spingono a continuare e scoprire sempre di più.
Il concetto di diversità è molto più complesso di
ciò che sembra. A discapito dell’interessato, questo concetto è un fattore che a
prescindere da tutto crea dolore.
Noi esseri dai cervelli grigi camminiamo su questa terra additando e scrutando
con occhi attoniti tutto ciò che possa sembrare diverso o inverosimile, e non è
giusto.
Ogni persona è un enigma, ma la superficialità oscura l’ebrezza della fantasia,
la sua bellezza viene messa da parte e continueremo ad evitare ciò che è
singolare.
La stranezza, l’unicità dovrebbero essere considerati pregi così come la mente
di Martina, una bambina con un’empatia talmente marcata da parlare con animali e
oggetti.
La paura e la disperazione causate dalla sua unica colpa di essere diversa le
hanno permesso di creare un mondo alternativo, dividendo così la sua mente tra
realtà e
fantasia.
All’inizio ho faticato un attimo per riuscire a collocare i pezzi del tempo.
Infanzia e adolescenza sono state intersecate tra loro, una dentro l’altra quasi
come
Inception, un sogno dentro un sogno, immaginazione o realtà, ma nel momento in
cui ho compreso l’incastro e il motivo per cui è stato scritto, tutto si è
palesato.
Un romanzo particolare, significativo, sicuramente d’insegnamento grazie alle
splendide frasi introspettive che hanno accompagnato la protagonista nella sua
crescita e maturità.
Non dobbiamo avere paura di manifestare quello che siamo, dobbiamo coalizzarci e
rafforzare il nostro essere perché la fantasia ci lega e non c’è cosa più bella
di evadere dalla realtà e vivere in un mondo parallelo insieme, magari con la
luce calda del tramonto.
Nuvole al tramonto di Domenico Corna è la storia
di una ragazza che ripercorre la sua vita in bilico tra la cruda realtà e un
mondo alternativo, creato direttamente dalla sua immaginazione. Si ritrova
apparentemente senza ricordi, e il libro è la trasposizione della faticosa
ricerca tra i ricordi reali e immaginari incastrati nell’anima della
protagonista.
Ripercorrendo l’infanzia, Martina si ritrova davanti alla frenesia della sua
creatività.La fantasia inizia a modificare tutto ciò che osserva: il cielo blu
intenso si tramuta in un sgargiante colore a pastello, e così via.
Andando avanti con i ricordi dell’adolescenza si accorge che, passato e
presente, realtà e immaginazione, si intersecano entro una linea invisibile, che
la condurranno verso la piena consapevolezza di sé e allo svelamento dei propri
enigmi interiori.
Dopo aver letto questo libro, si ha la sensazione di aver letto un dipinto.
L’immagine visiva che mi ha lasciato non posso descriverla a parole, perché
cambierebbe da lettore in lettore, ma posso ben dire che si avvicina abbastanza
all’immagine della creatività che si cela in ognuno di noi.
Vi consiglio la lettura di questa opera fantasy, drammatica, poetica, filosofica
e umana allo stesso tempo.
Non ve ne pentirete.
Questa è la storia di Martina. Insieme a
lei faremo un viaggio diviso in quattro step: lassù sull'altopiano, quaggiù in
città, l'infanzia e il ritorno a casa. È un continuo alternarsi tra realtà e
fantasia.
Si, la fantasia. L'immaginazione. Saranno proprio queste per Martina la croce e
la salvezza. Talmente forti da portarla sulle nuvole per gioire e creare un
mondo a suo piacimento durante l'infanzia. Talmente forti da stare male durante
la vita adulta.
L'autore grazie a questi continui passaggi dall'infanzia alla vita adulta, e
viceversa, secondo me è riuscito a trasmettere un bel messaggio (tra i tanti)
cioè che l'immaginazione che i bambini possiedono non dovrebbe essere persa con
il passare degli anni perché potrebbe essere una salvezza avere un mondo dentro
di sé che solo noi possiamo vedere
"Due sono le vite: una da vivere, un'altra da inventare. La prima si è spesso
costretti a viverla così come viene. Talvolta si riesce a cambiarla e allora
sembra che tutto funzioni bene, talvolta invece non funziona per niente. Ma c'è
un'altra vita, ti può condurre dove non esiste l'angoscia, lontano dagli incubi.
Non nasce quando nasce il corpo e non termina quando bisogna lasciarlo. Esiste
da sempre, li ad attenderti. L'immaginazione riesce a innalzare la mente, oltre
l'ottica consueta. Porta su in cima alla montagna più alta per scoprire l'intero
corso della vita senza limitazioni. Oltre qualsiasi sbarramento... L'intera
esistenza."
In realtà non mi sento di aggiungere molto altro perché penso che questo sia un
libro da leggere per fare un percorso unico, interiore, personale e soggettivo.
Vi posso dire che la penna di Domenico Corna è una penna esperta, poetica e
saggia.
Mi sarebbe piaciuto leggerlo in meno tempo e con meno interruzioni ma purtroppo
non mi è stato possibile se lo leggerete, leggetelo tutto di un fiato!
Se le nuvole potessero parlare, quali storie ci
racconterebbero?
Le nuvole al tramonto parlano a Martina, lo hanno sempre fatto...
Martina non è una ragazza comune, o meglio lo è ma nella sua testa si
nasconde un mondo intero... La fantasia la fa evadere e le fa creare un
mondo intero in cui mare e montagna si mescolano... Le nuvole le regalano i
suoi primi amici ...
Martina però ad un certo punto deve crescere e abbandona un mondo che le
dava gioia per la realtà, per la piazza con la fontana.
Qui conosce varie persone, gli incontri e gli scontri sono parte della
nostra vita così come le scelte sbagliate ...
L'importante è ritrovare la retta via.
La fantasia aiuterà Martina a ritrovare la sua strada e finalmente il posto
che le spetta ...
A metà tra il mondo reale e quello da lei inventato.
Nuvolealtramonto è un romanzo scritto con il cuore e leggendolo ho subito
pensato alle nuvole di
Johnconstable e ai giochi che facevo da bambina.
Guardare le nuvole e vedere in esse delle forme mi è sempre piaciuto ...
Ho visto draghi e ballerini di valzer, coccodrilli e bambini in
bicicletta...
"La fantasia può arrivare dove vuoi. In
paradiso se lo desideri o all’infelicità più buia se pensi possa esistere e ne
hai paura, farti vivere incubi terribili da poterli chiamare inferno."
Poesia metaforica, immaginazione, realtà, dolore, incredulità e comprensione
impregnano questa singolare “favola per adulti”, un racconto in apparenza un po'
ambiguo nelle sue tinte filosofiche e fantasy, che conduce però a profonde
riflessioni introspettive sulla natura umana.
Martina è una ragazza un po' strana, sin da bambina preferisce la compagnia
degli animali a quella delle persone, e per questo, viene spesso punita dal
padre. Ormai esasperato, l’uomo la rinchiude due ore ogni pomeriggio per una
settimana nello sgabuzzino delle scope, dove Martina crea con gli occhi della
mente un mondo parallelo in cui rifugiarsi per scacciare la paura di quel buio
spazio angusto. Lì ci sono Edi e Ginetta, madre e figlio con cui trascorre
momenti sereni e spensierati. Terminata la punizione, Martina non ha più modo di
entrare nello sgabuzzino e pian piano dimentica quel luogo meraviglioso.
Ormai adolescente, si lega ad un gruppo di ragazzi che popolano la piazza
cittadina. Tra uno spinello e una canzone alla chitarra s’intrecciano e perdono
vite, finché Martina una notte inizia a non stare più bene…
"…quella sera era accaduto qualcosa di sconosciuto, al di fuori del proprio
controllo, qualcosa di più grande a cui non riusciva a dare una spiegazione."
Dalle pagine emerge con prepotenza la contrapposizione tra la crudele realtà e
la serenità del mondo inventato da Martina, il contrasto tra la sofferenza e i
problemi che affronta nelle sue giornate in piazza e la calma e fulgida bellezza
del posto immaginario, la distanza tra il terrore di affrontare i demoni
interiori e il lasciarsi andare fiduciosi all’abbraccio delle “nuvole al
tramonto”, sorta di libri illustrati che mostrano ciò che è stato.
"Queste devono proprio essere le strane nuvole raccontate da Ginetta, quelle con
lo straordinario potere di rendere viva l’immaginazione."
Un viaggio sorprendente e a tratti incredibile in sé stessi, un’odissea che
partendo dall’infanzia conduce la protagonista a capire come si sia ritrovata a
perdersi nel labirinto della fantasia. Una ricerca spasmodica della propria
identità, i cui frequenti ostacoli hanno spinto Martina ad abbandonarla in
favore di una dimensione irreale. Quando però la memoria ritorna allora bisogna
fare i conti con la perdita di ogni certezza e con interrogativi senza evidente
risposta…
"Una connessione ci deve essere, in qualche modo le vostre vite hanno qualcosa
in comune."
Un libro non facile, che spinge il lettore a dover andare avanti e indietro tra
eventi passati e presenti, tra realtà e fantasia, spesso perdendosi nel mentre,
nel cercare di trovare un senso al tutto. Senso che forse alla fine è già dentro
di noi…
"Non se ne era accorta, aveva ridato l’esistenza alle proprie vite giocando a
lungo con loro."
Consigliato a chi ha la pazienza e la costanza di percorrere gl’intricati
corridoi della mente!
Sin da bambina Martina era
stata piuttosto complicata tanto che i suoi genitori avevano incontrato numerose
difficoltà nel gestire quel suo essere diverso. Non interagiva con gli altri
bambini perché non comprendeva come loro potessero essere appagati di usare la
loro fantasia per riprodurre per gioco la vita reale degli adulti.
La fantasia di Martina
aveva ali più grandi, era capace di creare nuovi mondi. Martina
era dotata di una sensibilità fuori dal comune, soffriva quando d’autunno
le foglie cadevano dagli alberi e amava parlare non
solo con i cani, ma con tutti gli esseri viventi.
Martina, costretta tanto
tempo prima dai genitori e dalla vita a dimenticare quell’universo di bambina
fatto di fantasia, si trova un giorno all’improvviso nuovamente avvolta da
quel suo mondo immaginario.
Lei però non è più la Martina
di un tempo, ne è spaventata e non lo riconosce; da adulta non
comprende come possa esserci un mondo dove coesistano montagne innevate
accanto ad aridi deserti, dove dal fitto dei boschi di abeti ci siano scoiattoli
burloni che si divertono a tirare ghiande ai passanti.
La giovane si sente perduta
così divisa tra due mondi, quello della fantasia e quello della realtà. Non sarà
facile per lei ricomporre il puzzle,
affrontare quella che ha tutto l’aspetto di essere una malattia; ci vorrà
davvero una grande forza di volontà per superare la paura che l’attanaglia e la
diffidenza di chi le sta accanto.
Il libro di Domenico Corna è
un libro molto particolare e di non facile classificazione: fantasy,
drammatico, contemplativo, filosofico.
È un libro evocativo
in cui il lettore viene indotto a perdersi nel flusso di riflessioni e ricordi
della protagonista. Spesso il lettore si trova egli
stesso a fluttuare tra quelle nuvole rosse che portano con sé storie e pensieri.
Martina è una novella Alice
nel paese delle meraviglie, ma anche un piccolo principe che incontra la volpe.
Ginetta ed Edi accompagnano Martina nel suo difficile percorso alla ricerca di
se stessa come fantasmi del Natale dickensiano.
“Nuvole al tramonto” è anche
un romanzo che racconta il disagio giovanile e lo fa attraverso le storie dei
ragazzi della piazza che Martina frequenta per un periodo della sua vita.
Sono le storie di Daniele con la sua chitarra, di Laura
con la passione per la politica, di Giulio il ragazzo sensibile che cade
vittima dell’eroina, di Luisa in perenne fuga dalla madre prostituta, del
piccolo Giovanni che grazie all’intervento di Martina riesce a salvarsi
in tempo e a ricostruire il rapporto con la madre.
“Nuvole al tramonto” ci parla
dei difficili rapporti genitori-figli, dell’incomunicabilità e della
difficoltà di riuscire a fare le scelte giuste, ci parla delle fragilità di
ciascuno di noi e della paura di crescere, ma soprattutto ci spiega
quanto siano importanti la fantasia e l’immaginazione
nelle nostre vite
“Nuvole al tramonto” di Domenico Corna: una
piccola perla
Domenico Corna è
l’autore di “Nuvole al tramonto”, piccola
perla editoriale. Il libro è stato scritto in un’epoca storica dove i
sogni e le fantasie sono considerati quasi come qualcosa di abnorme,
qualcosa che fuoriesce dai canoni della routine quotidiana.
Martina, la protagonista di “Nuvole al tramonto”, viene seguita e descritta
durante il suo ciclo esistenziale, partendo dall’infanzia sino all’età
adulta.
Il contenuto del testo non può essere
minimizzato col consueto cliché infanzia/fantasia/periodo paradisiaco ed
età adulta/ assenza di fantasia e quindi inferno, è molto di più.
La piccola Martina vive nella
propria mente una dimensione che va ben oltre l’oggettivazione degli
eventi giornalieri.
Con la forza della propria fantasia
diventa il nuovo demiurgo di un mondo parallelo che prende forma non
appena chiude gli occhi nello sgabuzzino delle scope, quando il padre la
mette in punizione per correggere la sua “diversità”.
Durante il primo giorno di punizione,
chiudendo gli occhi per non essere sopraffatta dalla paura, vede
materializzarsi davanti a lei una piccola nuvoletta che, quasi per
incanto, darà origine al suo nuovo mondo.
Mondo nel quale è libera di
esprimere tutta se stessa, in cui passa da un paesaggio
invernale, dove la neve cade pian piano, a un altro autunnale con le
foglie gialle rossicce ed accartocciate… lei che piange per la morte
prematura di una pianta, un fiore, una gemma.
Martina ha un animo buono e nobile, la
sua spiccata sensibilità la porta a ciarlare con tutti: oggetti,
animali, piante ecc… E a volerli salvare dal loro tragico destino, come
per esempio il cane Lillo.
Martina-la creatrice popolerà, come
Nostro Signore, il suo mondo con la presenza di un amico che le farà
compagnia e con il quale giocare: Edi.
Lei pensa a tutto, è una bambina saggia ed intelligente, Edi ha bisogno
di essere seguito ed educato quando lei non ci sarà, e gli regala una
madre: Ginetta.
La bellezza paesaggistica, emozionale
dei primi capitoli, viene annullata quando la protagonista inizia a
vivere la piazza della propria città. Allora la nuda e cruda realtà
supererà di gran lunga la fantasia.
Ci saranno altri incontri con altri
personaggi, per esempio: Daniele e Giovanni e il maresciallo Panebianco.
Martina vivrà di illusione, di allucinogeni che le daranno
allucinazioni, e scoprirà quanto sia labile il confine tra
pazzia e fantasia.
Riuscirà a dare una risposta a tutti i
suoi perché?
Domenico Corna, con una
scrittura tagliente e avvincente, spinge il lettore,
soprattutto gli adolescenti, ad andare a fondo. Libro consigliato in
particolare ai giovani, per le problematiche affrontate che li
riguardano.
Leggere questo romanzo è stato come salire su una giostra magica
e multicolore.
Una di quelle che girano dolcemente e dondolano piano e tu puoi guardare il
mondo intorno a te con una prospettiva diversa.
Io non sono amante delle storie fantasy o surreali ma questa volta mi sono
lasciata trasportare dalla scrittura poetica, rasserenante e leggera di Domenico
con vera gioia.
Attenzione, però.
Leggera, ma non negli argomenti perché questo racconto è molto intenso e
profondo e mi ha fatto riflettere tanto.
La protagonista è Martina, una ragazza senza memoria che si ritrova in un luogo
strano e incantevole.
Non sappiamo ancora se sia sogno o realtà.
Questo posto sarà il punto di partenza per la ricerca di se stessa e del fulcro
della sua esistenza e noi lettori la seguiremo in questo percorso difficile, ma
necessario.
Altre compagne di viaggio saranno le nuvole.
Sì, perché è proprio attraverso le nuvole che scendono soffici fino a lei, che
Martina sarà in grado di farsi avvolgere dalle foschie dei ricordi e scatenare
la sua fervente immaginazione.
Con lei conosceremo vari personaggi che avranno un insegnamento da consegnarci e
poi, proprio come per la giostra, ci fermeremo nuovamente al punto di partenza
ma ben diversi da quando eravamo partiti.
Più consapevoli, più maturi, saturi di memorie che credevamo perdute nel tempo,
ma che questo romanzo è in grado di riportare a galla.
Domenico pennella benissimo sensazioni, paesaggi, profumi ed è capace con le sue
parole di farci comprendere quanto sia grande l’importanza della fantasia e
della fiducia in noi, in quanto esseri pensanti e dotati del potere più grande
in assoluto: creare con la mente i nostri sogni ed inseguirli sempre,
nell’intento di renderli realtà.
Consigliato a chi ama le storie oniriche, riflessive e suggestive.
Bravo Domenico!
Una ragazza si ritrova divisa tra la realtà e un mondo
alternativo creato interamente dalla sua mente. L'immaginazione la obbligherà ad
attraversare un percorso ricco di imprevisti e di dolore, sullo sfondo di una
piazza cittadina popolata da una gioventù alla deriva. Gli enigmi che Martina
tenterà di risolvere sono anche gli enigmi del lettore che, in un romanzo
romantico e contemplativo dove si integrano fantasy, dramma e poesia, cercherà
la propria storia introspettiva, filosofica, umana.
In questo libro si ha modo di vedere, nella sua completezza, la mente di una
giovane ragazza che sin da piccola crea un mondo in cui rifugiarsi, per fuggire
dalla durezza della realtà. La dimensione reale e la dimensione fantasiosa sono
descritte molto dettagliatamente, questo fa sì che il lettore abbia quasi
l’impressione di calarsi nei pensieri del personaggio come se fossero i propri.
Con la continuazione della lettura vedremo crescere la protagonista, la quale ad
un certo punto sarà costretta ad affrontare le difficoltà della vita, senza mai
dimenticare le figure che l’accompagnarono nella sua fantasia.
«La fantasia può arrivare dove vuoi. Il paradiso, se lo desideri, o
all’infelicità più buia se pensi possa esistere e ne hai paura, farti vivere
incubi terribili da poterli chiamare inferno.»
Ringrazio vivamente lo scrittore per l’opportunità e per la gentilezza!
Come al solito, mi auguro che questo scritto possa espandere sempre di più i
suoi orizzonti, perché lo merita!
Posso dire con tutta franchezza che questo
testo, pagina dopo pagina è stato per me una rivelazione.
La lunghezza può far pensare ad un libro pesante. Ma in realtà, esso è
scorrevole e piacevole, adatto ad una lettura estiva.
Per chi è amante del giallo o comunque dei libri con un pizzico di mistero
intrecciato al soprannaturale troverà sicuramente qui ciò che può rispecchiare i
suoi gusti.
La storia ruota intorno alla vita di una ragazza, Martina, la quale non è
soltanto una ragazza di città, ma molto di più...
I paesaggi descritti sono suggestivi e minuziosi (fanno pensare a quelli del
Trentino) facendo immergere lo spettatore in un clima di fantasia e sogno.
Lucia Accoto. Giornalista pubblicista, autrice e conduttrice di
programmi Tv. Ho la passione per i libri, lo stile, la scrittura e la
cronaca nera. I libri mi accolgono sempre come una signora, posandomi
sulle spalle uno scialle di titoli e di emozioni.
Ci si
perde, a volte. Si fa avanti ed indietro per cercare qualcosa che possa
confermare un’ipotesi. Si scava tra i ricordi, si rimugina nei pensieri, si
drizza lo sguardo ovunque, per dare forma a ciò che è cambiato a cui non
riusciamo a dare una spiegazione.Ti accorgi che manca un pezzo della tua vita e
non sai che cosa ci sia finito dentro. Non sai neanche da dove sia venuto il
vuoto che ha costruito paure. Cerchi di combattere quello che ti oscura la
serenità facendo leva sulla mente. Ti affidi ad essa per dare un nome a ciò che
ti sfugge. Vai avanti per dare un posto al passato che ha smesso di fare rumore.
Allora, prendi fiato accorgendoti che hai più forza di quanto tu possa
immaginare. Non può essere uno sbuffo da niente, ma la perdita di molte più cose
insieme. Inspiri lentamente e in silenzio per recuperare quello che hai perso,
che vorresti recuperare subito, rimettere a posto nella memoria.
In Nuvole al tramonto di Domenico Corna sei sospeso in attesa di conoscere
quello che accadrà alla protagonista. Cammini accanto a lei per recuperare pezzi
della sua vita che non ricorda più. Il vuoto ha fatto terra bruciata nella sua
testa, eppure la mente va aiutata per recuperare quello che è caduto nel buio.
Reale ed irreale si fondono fino a mischiarsi per dare conto all’immaginazione
che crea spazi di vita da scoprire. La storia fatta di chiaroscuri è un continuo
enigma da risolvere.
Scorrevole la scrittura. Pulita la prosa. Il lettore riesce ad entrare nel
racconto facendosi esso stesso forza dei tentennamenti della protagonista.
Domenico Corna produce un’opera letteraria
molto profonda e originale degna di essere letta. Consigliata soprattutto
per i giovani che si pongono mille domande e son pieni di dubbi esistenziali
ogni giorno.
Trama
Martina è una ragazza che vive tra la
realtà realmente intesa e un mondo immaginario fantasticamente prodotto
dalla sua mente. Ciò avviene come processo di vita e sopravvivenza al fine
di poter stare in equilibrio tra la vita e la speranza.
Quando la realtà appare grigia, si sa, non
sappiamo mai come affrontarla e allora ecco che tutti noi in un modo o
nell’altro facciamo appello al fenomeno dell’immaginario.
Commento
Ho trovato il libro molto libero e
particolare. Storie di vita, esperienze, cammini e viaggi della mente,
continuo rapporto tra oggetto e soggetto. Molto filosofico e letterario,
umanistico e sociologico, ha offerto al lettore, in questo caso io e voi
altri che vi accingete o state per accingere a questa lettura, un buon
supporto emozionale e umano.
Per chi lo ha già letto, invece, suppongo
sia palese la grande maestria con cui Corna ha fatto breccia nei nostri
cuori parlando della mente umana e delle sue grandi capacità che sono sia di
natura neuroscientifica sia artistica.
La nostra mente produce pensieri e
visioni, proietta se stessa in infiniti mondi e crea futuri. L’immaginario,
capacità prodotta dalla fantasia, il pensiero, capacità di ragionamento
prodotta dai neuroni, sono qualità che abbiamo come esseri umani e che ci
rendono un po’ scienziati e un po’ artisti e poeti. E allora se nasciamo e
cresciamo capaci di essere degli scrittori delle nostre vite pur essendo in
una realtà già prestabilita, partiamo già avvantaggiati sapendo che se non
ci piace qualcosa, possiamo cambiarlo. Sia se abbiamo bisogno di cure
dell’anima e dobbiamo rinascere, sia semplicemente per modificare aspetti
del quotidiano.
Il libro quindi lo vedo come un viaggio,
una guida zen, una manuale dell’essere umano, inteso come organismo e
coscienza che attraverso l’io, il sè, la mente, arriva a partorire tante
realtà. Qualcuno ha detto che la realtà va sempre messa in virgolette perchè
ne esistono tante e tanti sono i significati della parola stessa.
A mio avviso queste pagine vanno lette
come una speranza: anche se Martina o noi stiamo adottando vari modi per
uscire da alcuni tunnel e rinascere, prendiamo questi viaggi di evasione
come delle possibilità, a prescindere dal risultato e domandiamoci: se non
avessimo l’immaginario, come cureremmo alcune cose, anche quelle
apparentemente insignificanti?
Quando la sociologia ci rende sociologi
di noi stessi
Nel libro di Domenico sono sicuramente
chiari dal principio degli argomenti base cui far ruotare attorno tutto il
discorso delle parole e dei pensieri ben calibrati dallo stesso autore.
Immaginario, mente, creazione, psiche,
realtà, processi. Ecco: ciò che la protagonista fa è creare un processo
dialettico tra lei e il mondo, avviene un dialogo e non un monologo, c’è
tensione umana ed emotiva nei confronti della natura attorno a sè. La sua
mente si connette con altro da sè e vi è questa continua conversazione dove
ad esistere è lei, la mente con i suoi mondi immaginari e processi narrativi
personali e il mondo fuori di lei.
Tutto ciò fa appello alla sociologia della
conoscenza, conoscere la realtà attraverso i propri pensieri, attraverso le
storie, noi necessitiamo raccontare perchè ci rende vivi e perchè l’uomo ha
bisogno di raccontarsi più cose per sentirsi attivo, oltre la realtà che
vive e che gli è stata automaticamente data, egli necessita l’oltre, oltre
che il qui ed ora.
Perchè quindi leggere il libro? Per
svariati e infiniti motivi e perchè nasconde una verità inconfutabile: siamo
pieni di verità, cose da dire, siamo infiniti e vasi che vanno costantemente
riempiti e che soprattutto non si fermano ad una realtà. Le nuvole al
tramonto sono proprio quelle che rivelano sfumature stanche ma che dicono le
cose più remote e vere dell’animo.
Domenico Corna ci stupisce con la
sua sensibilità e ci fa volare in un'atmosfera fiabesca...
Ho avuto il piacere
di imbattermi in questo romanzo e di interloquire
con l'autore, Domenico Corna.
Ho deciso di
imbattermi in questa nuova e commovente lettura in
cui si intrecciano fantasy, dramma ed elementi di
pura poetica.
Già sin dalle
prime pagine ho avuto l'impressione di essere stata
catapultata in una dimensione onirica, surreale e
molto piacevole.
Spesso ho scoperto
delle similitudini tra Martina, la protagonista di
questo romanzo, e Alice nel Paese delle Meraviglie,
proprio per la capacità di idealizzare un mondo
fantastico e parallelo alla realtà, ove
l'impossibile all'occhio umano viene reso possibile.
Con lo scorrere
delle pagine mi sono emozionata e ho provato molta
tenerezza verso questa giovane ragazza che affronta
in solitudine tematiche della vita anche molto
delicate, che possono riguardare l'esistenza di noi
tutti, quali la scoperta di una dimensione alla
deriva che però ci prefiggiamo (e auguriamo)
di tenere lontana ma che, ahimè, alcuni si ritrovano
a dover affrontare.
Proprio per
la densità di sentimento e per una capacità
descrittiva poetica ma allo stesso tempo moderna e
mai prolissa, consiglio vivamente la lettura di
questo NUOVO e sorprendente romanzo.
Raccontato in terza persona al
tempo passato, scorrono le vicende della giovane
Martina, una ragazza dalla fervida immaginazione
che, per fuggire da una realtà spesso dolorosa, sin
dalla tenera età ha creato un mondo tutto suo. Lei,
unica padrona di quel mondo generato dalla sua
mente, detta legge a seconda della sua fantasia;
trova spazio una natura senza pari, dove ogni cosa è
come lei desidera. E le nuvole le sussurrano,
suggeriscono e raccontano storie.
Ben presto, Martina si accorge che in quel mondo
perfetto manca qualcosa di importante: una
compagnia, un amico, qualcuno su cui contare quando
vi si rifugia. Ed è così che crea il piccolo Edi e
sua mamma Ginetta: due figure che diverranno
presenze costanti nella sua infanzia.
Ma il tempo scorre anche in quel luogo, così come
nella realtà, e Martina diviene una giovane donna
che passa il suo tempo nella piazza del paese, dove
imbocca strade e frequenta amicizie sconsigliabili.
E quel mondo perfetto, dove era felice, sbiadisce in
meri ricordi confusi, assopiti nei meandri della
mente e del cuore.
Forse, però, non tutto è perduto, e quei due
personaggi, a lei un tempo tanto cari, sono sempre
rimasti lì, per lei, per ritornare ed essere
reclamati quando più ne avrà bisogno... e ne
scoprirà la reale natura.
Chi sono per davvero, o chi sono stati Edi e
Ginetta? E di quel mondo meraviglioso e perfetto
cosa ne sarà? In viaggio alla scoperta della verità,
Martina saprà ritrovare quella parte di sé che mai
l'ha abbandonata, anche se non l'aveva più avvertita
in tutti quegli anni, e le nuvole le parleranno
ancora. Quelle magiche nuvole al tramonto.
Uno stile di scrittura a tratti poetico, dai toni
dolci e caratteristici, come a ricordare un bel
sogno. Le descrizioni del mondo fantastico sono ben
dettagliate, e in netto contrasto con la dura realtà
che si staglia di fronte alla vita di tutti i giorni
della protagonista. Entrambe le dimensioni sono
abilmente descritte, ma lasciano comunque il giusto
spazio all'immaginazione del lettore, che avrà la
libertà di interpretare e capire da cosa sia
scaturito quel mondo fantastico e il perché. Fino
alla risoluzione finale, in cui ci si può ricredere
e si può imparare a sognare come Martina, anche ora
che è un'adulta che, talvolta, si ricorda di
ascoltare quelle benefiche nuvole amiche, ammirando
il tramonto e ritornando un po' bambina.
Lettura consigliata!
La protagonista del
nostro romanzo è una giovane ragazza con il dono
dell’immaginazione, Martina. Ha come amiche le
nuvole che, con i loro giochi di colori, le
sussurrano e le raccontano delle storie. È grazie a
loro che Martina creerà due personaggi: Edi, il suo
amico, e Ginetta, sua madre; entrambi li collocherà
nel “Rifugio degli Edi”, dove il tempo scorre
proprio come accade nella realtà.
Con il proseguire della lettura, assistiamo ad una
Martina diventata donna, che inizia anche a
frequentare persone poco raccomandabili del suo
paese; ma dovrà continuare a fare i conti con la sua
mente e il suo cuore, fino a scoprire quella parte
di sé che credeva di aver perso.
Avete mai provato ad immaginare dialoghi con le
nuvole?
Ho voluto fortemente leggere questo romanzo, in
quanto mi sono sentita subito attratta dal titolo,
dato che anch’io m’incanto ad osservare le nuvole al
tramonto che diventano rosse e creano dei giochi di
colore nel cielo e, perchè no, anche ad immaginare
figure.
In fondo, chi di noi non hai mai visto delle nuvole
somigliare a qualcosa o qualcuno?
Questo romanzo è diviso in sezioni ed ogni sezione
racconta una parte della vita di Martina; è
raccontato in terza persona. Lo stile è pulito e
accompagnato da toni delicati, dolci e a tratti
anche poetici. Le descrizioni sono ben precise,
anche se in contrasto con la realtà che la nostra
giovane protagonista deve affrontare. Tutte le scene
sono descritte in maniera minuziosa, al tal punto da
stimolare di molto l’immaginazione del lettore.
Vi consiglio vivamente la lettura di “Nuvole al
tramonto” per tanti motivi: in primis, il finale
che, sono certa, vi piacerà molto; e poi perché è un
libro che aiuta a sognare ed immaginare, attività
che da sempre fanno bene al cuore e all’anima,
proprio come accade alla nostra Martina.