Onesto Inganno
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Il Ritorno
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Domenico Corna
Onesto Inganno - Parte Terza
Il Ritorno - Ottavo Capitolo
Incipit
Altra campagna lo stava attendendo in
quel pomeriggio, altri boschi di pini e l’appagante sensazione
di frescura. I pensieri scorrevano nella sua testa senza
riuscire a trovare una precisa collocazione. Talvolta sentiva
orgoglio, talvolta invece un profondo smarrimento.
Von Maier lo aveva profondamente stupito. Non era tanto
riguardo alla decisione di non mutare il proprio destino, quanto
nella sua espressione, la sensazione di aver raggiunto una
stabilità spirituale come se, per quanto lo riguardava, avesse
pagato a sufficienza per le sventure e le scelte della propria
nazione.
Anche lui, tra tanti, aveva partecipato alle grandi adunate
studiate appositamente per sollevare gli animi allo scopo di
sentirsi una nazione invincibile. Anche lui aveva creduto in un
futuro diverso e migliore, mentre i suoi capi stavano già
preparando una versione totalmente diversa per raggiungere quel
tipo di intento. Come gli altri si era lasciato trascinare
dall’assurdo entusiasmo.
Ma oggi, aveva trovato la sua armonia, la pace spirituale.
Aveva avuto il suo riscatto ed era pronto a subire qualsiasi
destino. Come un soldato coraggioso ed invincibile, stava
donando la sua vita.
Ma poi, i pensieri si dirigevano altrove, in una versione
diversa. Quando incrociava le strade principali, così devastate
e piene di rovine di una contesa senza limiti, comprendeva come
il sinistro destino proposto dal regime avrebbe dovuto essere
compreso da chiunque tra i cittadini, al di là degli enfatici
annunci. Era stato chiaramente preannunciato dai terribili
disastri accaduti ancora prima dell’inizio della guerra. Una
nazione intera si era lasciata trasportare credendo o fingendo
di credere in un diverso modo di ottenere gli scopi annunciati.
Giovanni guardò la tranquillità del bosco, sembrava lo specchio
dell’animo di Von Maier anche se il suo sacrificio non sarebbe
servito a nulla in quanto destinato all’oblio, a non rimanere
impresso nella memoria della gente in modo da costituire un
insegnamento. Chissà quanti esempi simili di moralità erano
fruiti inutilmente nella storia dell’uomo.
Incrociando le strade principali, scappava via rifugiandosi in
quelle piccole tra i boschi in una sorta di rifugio per
immaginare di trovarsi in un luogo ben distante dallo sfacelo.
Stava scendendo la sera quando giunse in un grande spiazzo alla
base di colline morbide. C’era una piccola chiesetta solitaria
circondata da alberi alti e alla loro base un piccolo torrente
scorreva sussurrando. Era un posto incantevole.
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