Onesto Inganno
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Parte 2
Il Viaggio
Parte 3
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Narrativa
Poesie
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Domenico Corna
Onesto Inganno - Parte Seconda
Il Viaggio - Quarto Capitolo
Incipit
Giovanni scese lentamente dalle colline
seguendo il corso di un fiume. L’estate era appena iniziata e
lungo la strada si spandeva il profumo delle fioriture di
stagione. Ogni tanto il corso costruiva grandi anse, in una
delle quali non seppe resistere scendendo dalla moto per
distendere e rinvigorire un corpo a lungo aggrappato al
manubrio.
Dopo qualche ora di viaggio in cui spesso era costretto a
fermarsi a causa dei resti ingombranti della guerra, finalmente
giunse nella pianura. Consultando la vecchia mappa a sua
disposizione, la seguì dirigendosi verso nord. Il ponte sul
grande fiume era però crollato. Dovette attendere a lungo un
traghetto per essere condotto sull’altra sponda.
Era tardo pomeriggio quando riuscì a raggiungere il lago di
Garda sulla sponda più contestata del conflitto. Superò il più
in fretta possibile Salò ma poco distante dovette rispondere
alle molte domande di un posto di blocco. Con uno sguardo poco
convinto, gli diedero il permesso di continuare.
La strada iniziò a disegnare molte curve tra boschi di pini e
macerie accatastate ai lati. Talvolta, uomini avanti in età da
sembrare provenissero dai tempi passati, ingombravano per intero
la strada coi loro carretti.
Una signora conduceva due mucche, camminando dietro di loro,
correggendo la direzione con un bastone. Quando le colpiva sul
lato sembrava fosse una carezza. Sembrava fosse una di loro
percorrendo insieme la strada per tornare a casa.
Nel cortile di una casa il cui tetto era parzialmente crollato,
quattro bambini si rincorrevano urlando di gioia mentre i
genitori, tristi e sconsolati, se ne stavano in piedi a
rimuginare sulle possibili strategie riguardo alle riparazioni
da effettuare.
Il tramonto creava una continua mutazione di luci e colori.
Talvolta si sentiva in dovere di rallentare per girarsi indietro
e osservare la bellezza del cielo.
Era quasi buio quando prese la decisione di fermarsi a dormire.
Vicino ad una curva si trovava un grande spiazzo in cui era
stata costruita una piccola cappelletta in legno raffigurante
Gesù su una croce. Il disegno in cui era inserito era costituito
da valli e montagne. Immensi boschi di pino sembravano avvolgere
la croce rendendola parte dello scenario.
Mentre posteggiava e scendeva dalla moto lo sguardò indugiò su
quell’immagine inconsueta. Sorrise alla visione di un Gesù, se
pur sofferente, trasferitosi in un luogo di villeggiatura dove,
immerso in un paradiso difficile da immaginare, se ne stava
tranquillo senza la violenza e le rovine di questa guerra.
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