Alla Stazione di King’s Cross
Sei entrato come se nessuno lo fosse,
come il giorno quando è sconfitto,
aggredito dal buio.
Sei una premonizione,
un’indicazione sul futuro,
sul destino che ci assalirà.
La luce ti passa attraverso
in una sensazione strana,
l’impressione di non esistere.
E forse davvero non ci sei
se gli sguardi di tutti scivolano via
sulla pubblicità alle pareti.
Poi le porte si aprono alla stazione di
King’s Cross
e scivoli fuori come un ricordo
che rifiuta di attaccarsi alla memoria.
Rimane appiccicato al vetro di fronte
il tuo sguardo duro e rabbioso
che mi accompagna fino alla prossima
galleria:
solo un’illusione ci appartiene,
un appiglio insicuro.
Tutto il resto l’abbiamo rubato.
Tra i ricordi senza tempo, le nostre
paure si presentano esigendo il loro spazio dentro di noi.
Ci sembra di stare tra le braccia di una madre autoritaria
mentre le sfoglia una ad una perché le possiamo conoscere,
accettare ed amare. Persino le tristezze altrui, in uno
strano contagio, riescono a raggiungerci con l’intenzione di
fare parte di noi.
Sono Strani Pensieri Che -
Incipit
Poesie -
Bosco dei Platani