Terza Generazione
Minichì
Parte 4
Parte 3
Parte 2
  La festa a cui Christine l’aveva invitata si svolgeva all’ultimo piano di un grattacielo. Era l’inaugurazione di una catena di negozi di profumi. Modelli e modelle si muovevano leggere per la grande sala offrendo coppe di spumante. La musica era ritmica ed assordante. A malapena si riuscivano a carpire i discorsi urlati anche a breve distanza. Christine invece, attorniata da tanta gente, si sentiva perfettamente a suo agio, parlava e rideva.
  Jill avrebbe voluto andarsene via, non le piaceva la confusione. Approfittò del terrazzo in cerca di un po’ di tranquillità. Si sedette vicino al piedistallo di una grande antenna, pensando a quante voci e musica stessero scorrendo all’interno in quel momento.
  «Quel trasmettitore deve avere almeno dieci chilowatt di potenza» spiegò un uomo non più giovane. Si era avvicinato osservando la piccola stanza da dove si sentiva uscire il rumore delle ventole di raffreddamento. «Queste antenne poi hanno un grande guadagno. Chissà fin dove arriva il segnale?»
  Jill sorrise solo per cortesia ad una situazione tecnica decisamente sconosciuta.
  «Gli intrattenitori, parlando nel microfono,» continuò l’uomo «non immaginano come la loro voce si trasformi in elettricità e in onde. Viene incanalata per uscire poi da qui.»
  Jill annuì.
  L’uomo si avvicinò a lei con atteggiamento complice e sussurrò: «Ma la gente non immagina neppure come, per fare giungere la voce tanto lontano, spesso non si abbia bisogno di apparecchiature elettroniche complicate.»
  L’uomo, mentre prima aveva tenuto le mani nascoste dietro la sua schiena, le portò improvvisamente davanti mostrando due bicchieri. Ne porse uno a Jill.
  Lei lo guardò incerta.

  «Non preoccuparti, non voglio avvelenarti. Voglio solo brindare al tuo successo.»
  «Quale successo?» rispose la ragazza ritenendo si riferisse a qualcuno a cui era stata dedicata la festa in corso. Aveva sicuramente sbagliato persona. «Mi dispiace, devi avermi confuso con un’altra. Io non faccio parte dei festeggiamenti.»
  «Lo so. Tu non fai parte di quella festa.» Puntò il dito verso l’interno del palazzo dove la gente aveva iniziato a ballare. «Tu sei Jill e fai parte di un’altra festa.»
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Bosco dei Platani
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