Parte 4
Parte 3
Parte 2

 

 

Michela non aveva mai creduto a presenze al di fuori delle proprie sensazioni. Non si era mai lasciata trasportare da sogni impossibili, ambiva solo a quelli con qualche possibilità di riuscita. Ma il suo pragmatismo non era privo di fantasia, l’immaginazione aveva solo una locazione diversa, non poteva incrociarsi con la realtà e tantomeno sovrapporsi.

Amava molto ascoltare musica e lasciarsi trasportare sull’onda dell’immaginazione, ma, quando la musica o il libro si chiudeva, terminava anche la poesia a loro annessa. “Non bisogna mai far incrociare la fantasia con la vita reale.” pensava. Perché a soccombere poi, in questa disputa, è la razionalità e lei non avrebbe mai permesso accadesse. La sua mente si chiudeva e le emozioni venivano riposte in un cassetto pronte per la prossima occasione.

Ma, inaspettatamente, negli ultimi tempi non riusciva a chiudere perfettamente quel cassetto e la fantasia la tallonava da vicino. La ritrovava nel sorriso di un bambino, in una persona anziana seduta a prendere l’ultimo sole dell’autunno, persino nel profumo del pane da quel negozio sulla strada per recarsi in ufficio. Ogni situazione del genere, prima fonte solamente di una piacevole sensazione, adesso innescava in lei strani pensieri e la voglia di chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare da quell’onda di fantasia.

Persino quella volta durante la proiezione di un film dovette scappare via dalla sala per le strane sensazioni innescate in lei. Era un vecchio film in bianco e nero in cui il protagonista sembrava stesse parlando con lei estraniandosi dal contesto. Quando la telecamera lo inquadrava con quel cappello d’altri tempi, sembrava volesse chiederle qualcosa. Aveva chiuso gli occhi per non incontrare la sua espressione, ma nel buio della sala e della sua mente, lui era ancora più presente, sempre con quel cappello e la mano tesa, la invitava ad alzarsi e a fuggire via con lui. Così era scappata via dal cinematografo, non per paura di quella inconsueta visione romantica, ma perché non poteva accettare un sogno al di fuori del contesto in cui doveva starsene.

L’autunno era iniziato e si era vestito dei suoi colori migliori. La strada per tornare a casa alla sera non aveva mai rappresentato un momento di poesia, era solo un nastro d’asfalto coperto di pozzanghere e di poveri alberi racchiusi in cordoli sgranocchiati dal tempo. Ma in quei giorni le foglie stese come un tappeto ai loro piedi riuscivano a farli sentire uniti, nell’impressione di camminare in un folto bosco.

Michela quella sera, mentre osservava il viale, sentiva muovere dentro di sé la fantasia. La spingeva a costruire una cornice adeguata alle immagini. Senza accorgersi la condusse via. Gli alberi diventarono molto più alti e le foglie ai suoi piedi iniziarono a formare un immenso morbido tappeto colorato. Chiudendo gli occhi si immaginò di camminare a piedi nudi in quel bosco, oltre le cime degli alberi, oltre le cime dei palazzi più alti fino a vedere le luci della città tanto lontane da confonderle con le stelle.

Fu il rumore della sirena di un’ambulanza a farle riaprire gli occhi e a riportarla per terra. Si guardò attorno, non le era mai successo di scappare via con la fantasia da confondere fino a sovrapporre la realtà. Scosse la testa allungando il passo per scappare via. Giunse a casa di corsa come se fosse stata inseguita da qualche pericoloso maniaco.

 


Avrai il Mio Amore - Incipit
Bosco dei Platani
Parte 1
Bosco dei Platani
Blues Ale Publishing
Aprile 2023

Cartaceo:
ISBN 979-12-81450-00-4
Pagine 274

Prezzo indicativo: € 12

E-book Kindle
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