Piccola Anima
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Domenico Corna
Piccola Anima - Parte Quarta
La Stazione - Undicesimo Capitolo
Incipit
...
«Vieni, è una fortuna tu sia qui oggi. Devi parlare con mia moglie. Siamo
preoccupati riguardo a Kir.»
Lo condusse subito dalla moglie la quale spiegò la situazione. «Kir è in
profonda depressione. Non vuole più uscire di casa. Dice di
voler abbandonare tutto.»
«Che cosa vuole abbandonare?» chiese Alex non riuscendo a capire.
La signora sorrise. «A noi capita spesso di esprimerci con affermazioni
difficili da comprendere per qualsiasi altro. Siamo convinte ci
sia un disegno ben preciso riguardo alle nostre vite ed è nostro
dovere assecondarlo perché, in caso contrario, molte anime ne
soffrirebbero.»
Alex annuì pur non riuscendo a capire a fondo il suo discorso.
«Ma ci sono delle limitazioni e dei vincoli per quelle come noi. Spesso non
ci è consentito avere affetti profondi e figli proprio per non
creare problemi.»
Alex non riusciva a capire un’altra volta. L’anziana signora aveva un marito
e affetti.
«Lo so,» rispose la signora comprendendo i suoi dubbi. «ma qui non stiamo
parlando di me. Il mio compito è molto diverso dal suo. Io sono
stata fortunata ma lei non proprio. La sua strada sembra sia
molto più complicata rispetto alla mia. Le è precluso qualsiasi
tipo di affetto importante.»
«Ma per quale ragione?» chiese Alex stupito.
«Io non lo so ed è giusto sia così. Neppure lei lo sa. Non può conoscere i
doveri imposti dalla sua strada e questo la fa arrabbiare nel
sentirsi in una situazione di impotenza ed ingiustizia. Questa è
la ragione per cui ha deciso di abbandonare la sua strada e, per
paura di venire in qualche modo coinvolta, se ne sta chiusa in
casa al buio.»
«Non capisco.» la interruppe Alex. «Perché non esce di casa e fa di tutto
per trovarsi un ragazzo e degli amici?»
«Non è così semplice per noi.» continuò la donna. «È terribile e deprimente
scoprire come le persone con cui pensi di avere un rapporto
importante, come per magia, si allontanino inspiegabilmente,
senza alcuna possibilità di trattenerle.»
Alex faceva grandi sforzi nel tentativo di comprendere. La donna sorrise al
suo stupore.
«Quindi tu non ne sai niente di tutte queste situazioni mentali di cui sto
parlando?»
Alex scosse la testa.
«Meglio,» concluse la donna. «sarai certamente più credibile.»
La donna aprì la porta, chiamò un ragazzo seduto lì vicino il quale si alzò
subito andando a prendere la macchina per accompagnarlo alla
casa di Kir.
Prima di accomiatarsi la signora gli prese il braccio. «Ricordati! Le
soluzioni determinanti accadono nel silenzio e nell’ombra. Non
c’è rumore e chiasso quando uno spirito decide di guarire.»
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