Piccola Anima
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Domenico Corna
Piccola Anima - Parte Prima
Piccola Anima - Primo Capitolo
Incipit
Era una stupenda mattinata
luminosa. Dopo il temporale notturno, il sole aveva iniziato a
percorrere il suo cammino con l’intenzione di mostrare tutta la
sua bellezza. Alex era uscito di casa lentamente avvicinandosi
alla vecchia sedia preferita. Con uno straccio l’aveva asciugata
della pioggia della notte e si era accomodato emettendo un lungo
sospiro. Scosse la testa guardando con attenzione la lunga
striscia di erba tagliata pochi giorni or sono. Si alzò di nuovo
per raccogliere qualche pezzo di ramo portato dalla furia del
vento e andò a depositarli con cura nell’apposita cesta. Tornò
quindi a sedersi sorridendo.
«Oggi è proprio una bella
giornata.» Alzò gli occhi verso il cielo in entrambe le
direzioni. Alcune nuvole si stavano formando e scorrevano
lentamente. «Non c’è momento migliore di questo per alzarsi in
volo.» Si diresse verso il vecchio hangar e aprì le grandi porte
producendo il consueto sgradevole scricchiolio. Il suo vecchio
compagno di lavoro era sempre lì ad attenderlo come un giovane
puledro all’inizio della primavera, ansioso di correre veloce.
Si avvicinò lentamente dopo
un rapido giro per controllare qualche eventuale anomalia
occorsa nell’ultimo volo. Sali quindi accendendolo e,
ondeggiando lentamente sul terreno sconnesso, il piccolo aereo
si diresse verso la testata pista, pronto per il decollo.
«Dove ci porterà il vento
oggi, vecchio mio?» Sorrise dando una piccola pacca sulla
strumentazione.
Il decollo lo portò poco
sopra il paese, quindi stabilizzò l’aereo emettendo un lungo
sospiro mentre si guardava in giro. «Vedrai, vecchio mio,
bisogna avere pazienza. Presto saranno in tanti a venire qui da
noi, desiderosi di volare. Faremo fare loro le capriole per
spaventarli giusto quel tanto sufficiente per stimolarli.
Vedrai, poi chiederanno di tornare.»
Compì un largo giro del
paese, quasi sfiorando i tetti e costringendo la gente a
guardare in alto. Con un ampio gesto delle braccia salutò dando
soddisfazione al loro sorriso. Tornò verso il campo di volo ma,
invece di atterrare, toccò il terreno per riprendere di nuovo
quota, eseguendo il consueto “Touch and Go” tanto frequente
durante l’apprendistato nella scuola di volo.
Ogni volta, quando le ruote
si staccavano da terra, gli veniva in mente il suo vecchio
istruttore e il severo sguardo. Conseguire il brevetto di volo
non era stata una scelta, piuttosto una strana coincidenza e non
sapeva se il ricordo gli procurasse gioia o tristezza. Quel
giorno si era spento uno dei sogni a lungo ricercato, quello di
acquistare una casa in mezzo al bosco dentro la quale
trascorrere una vita solitaria.
Dopo una lunga ricerca tra
agenzie e annunci sui giornali era riuscito a trovarla in cima
ad una collina. Subito aveva rintracciato il proprietario
versando l’acconto per assicurarne l’acquisto. Ogni fine
settimana percorreva la lunga strada per salire e, pur non
potendo entrare, se ne stava a lungo seduto davanti alla porta
fantasticando sulle giornate future. Immaginava il prato
tagliato di fresco, le siepi, gli alberi, le coltivazioni e gli
animali da accudire.
Ma, un pomeriggio, il
proprietario lo chiamò per scusarsi a causa di una decisione
contraria. Non aveva più intenzione di venderla. Gli avrebbe
restituito la caparra incrementata del cinquanta per cento come
da contratto. In quell’istante, colto da un fremito improvviso,
si sentì sprofondare.
«Ma non è possibile. Dobbiamo
trovare un accordo.» insistette ritenendo si trattasse di una
questione di prezzo. Avrebbe accettato un aumento. Ma il
proprietario fu irremovibile e negò qualsiasi eventualità nella
vendita.
Quello stesso pomeriggio, di
ritorno dalla casa del suo sogno infranto, mentre riportava
indietro alcune attrezzature, si trovò a percorrere la strada
vicina al vecchio campo di volo. Quella striscia d’asfalto non
gli aveva mai procurato desideri particolari ma quella volta,
forse per mitigare il dolore di un sogno infranto
sovrapponendolo con un altro da costruire, varcò il cancello e
si diresse verso il piccolo ufficio.
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