Terza Generazione
Minichì
Parte 4
Parte 3
Parte 2
Era quasi il tramonto. Marì se ne stava seduta al balcone di una delle stanze libere a guardare il mare e il cielo mutare rapidamente i colori in quell’Aprile così differente. Chiazze di verde smeraldo si alternavano con il blu in una sorta di dialogo con le nubi appena sopra di loro.
 Nella vasta spiaggia di fronte qualcuno aveva già approntato gli ombrelloni ed ogni genere di attrazione in previsione di una primavera precoce. Disegnavano gli spazi con meticolosa attenzione mentre i lavoratori più giovani passavano di cabina in cabina con pennelli e lattine di vernice. Nello sguardo di tutti c’era la frenesia dell’attesa della nuova stagione balneare. Ne erano certi, sarebbe stata ancora più produttiva di quella appena trascorsa.
 Marì, pur proprietaria di uno degli alberghi a ridosso della spiaggia, era poco incline alla comune frenesia. Dal balcone, incurante, osservava il mare e i lavori dei colleghi come se non la riguardasse.
 Talvolta qualche passante, scorgendola, mostrava un cenno di saluto senza attendersi una risposta. Conoscevano il suo carattere piuttosto introverso e assente.
 Come era accaduto a molte case del paese, anche quella di Marì era divenuta un albergo poco dopo la fine della guerra.
 I soldati in ritirata avevano portato con loro l’immagine di quelle grandi spiagge libere e, agli inizi degli anni cinquanta, iniziarono a tornare, non più con intenti bellicosi, ma per trascorrere le vacanze estive. Le condizioni atmosferiche erano migliori rispetto a quelle dei mari del nord a cui erano abituati.
 Gli abitanti compresero il mutare della situazione e iniziarono a trasformare le abitazioni in alberghi. Così anche il nonno di Marì, avendo la casa a ridosso della spiaggia, seguì l’idea comune e decise di trasformarla adattandola all’accoglienza dei villeggianti. La pensione venne chiamata Mariuccia in ricordo della madre appena morta.
 C’era sempre stata una Mariuccia nella loro tradizione familiare, così anche l’ultima figlia, quella il cui compito era di gestire oggi l’albergo, ottenne quel nome. Venne cambiato solamente in Marì, per renderlo più moderno.

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