I primi anni per
Davide furono periodi di grandi vittorie, ogni sforzo si trasformava
in successo, ogni mattino si presentava una nuova occasione da
cogliere e in breve tempo progredì oltre ogni rosea previsione. La
gente sorrideva salutandolo, per tutti era un esempio da imitare.
Non riusciva a comprendere la ragione per cui Laura gli avesse
preannunciato una strada impervia e faticosa, quando forse la meta
stava nel vincere e mostrare la propria forza nel non desistere mai.
Un giorno si
presentò a lui un importante uomo d’affari, gli disse di apprezzare
il suo dinamismo e gli chiese di consociarsi con lui. Insieme
avrebbero ampliato l’attività portando i loro affari ben oltre i
confini dello stato, aprendo filiali in tutto il mondo. Lui avrebbe
messo i capitali lasciandogli libera scelta sulle strategie, la
logistica e il collegamento con tutte le filiali.
Davide era
incredulo da una proposta così allettante, il suo lavoro stava
ottenendo un grande balzo di qualità. Uscì dall’ufficio solo verso
l’imbrunire dopo aver studiato attentamente la situazione, in breve
tutta la sua vita sarebbe cambiata e doveva essere pronto.
I lampioni sulla
strada erano già illuminati e, dall’altra parte del marciapiede,
vicino alla siepe, due cani lo stavano attendendo mestamente. Lo
seguirono ad una certa distanza fino alla macchina. Davide li guardò
stupito dallo specchio retrovisore fino a perderli alla prima curva.
Quando giunse a
casa, aprendo il cancello, si accorse di altri due cani vicino
all’ingresso, lo osservavano con la medesima triste espressione dei
due precedentemente incontrati. Rimanevano fermi senza alcuna
espressione particolare, solo il riflesso della luce del lampione
mostrava i loro occhi tristi. Sorrise avvicinandosi e quando fu a
qualche passo da loro, inaspettatamente si girarono incamminandosi
lentamente verso la campagna.