Aveva formulato
mille ipotesi su come si sarebbe svolto il suo cammino: mille
difficoltà e prove da superare come una salita verso la cima di una
grande montagna. Così all’inizio accoglieva con entusiasmo i
problemi, sicura come, dietro l’angolo, presto si sarebbe aperta la
porta verso il traguardo finale. Ma le difficoltà erano tante e
molto spesso subdole, attentamente nascoste in situazioni che
normalmente possono accadere a chiunque.
Il ragazzo di
cui si era invaghita, nel momento in cui sembrava fossero vicini ad
iniziare un rapporto, proprio il giorno prima, lui iniziò una
relazione con un’altra. Oppure quella volta in cui, giungendo in un
negozio appositamente per acquistare un determinato prodotto, se lo
vide sfilare via dalla persona davanti a lei.
Persino al
ristorante spesso il cameriere si dimenticava del suo tavolo e lei
se ne stava seduta in una lunga e inutile attesa. Oppure nella gita
a lungo programmata, al mattino, la macchina non volle avviarsi e si
ritrovò a piangere di rabbia aggrappata al volante.
In un colloquio
di lavoro a lungo ambìto, in cui per una settimana intera aveva
studiato ogni parola, ogni frase, persino l’espressione del volto in
modo comprendessero la sua serietà. Ebbene, la conferma
dell’appuntamento non giunse, si erano dimenticati di chiamarla.
Il cammino era
contrassegnato da messaggi per farle comprendere di trovarsi sulla
strada giusta. Ma era difficile afferrarli e distinguere quelli
destinati a lei da altri puramente casuali. Spesso si confondeva,
interpretava male. Molte furono le occasioni in cui finì fuori
strada per un errore di interpretazione.