Discorsi Mai Pronunciati
Giona
Minichì
Parte 4
Parte 3
Parte 2

 

In quel periodo della stagione, il sole riusciva a intrufolarsi tra i due palazzi in fondo alla strada, colpendo Giona sulle palpebre come una sveglia dispettosa con la indesiderata conseguenza di riportarlo alla realtà. Non si trovava sdraiato nel suo letto dove avrebbe desiderato. Non teneva ai piedi le pantofole con le quali strisciare lentamente fino al bagno. Al suo fianco non c’era la moglie ad augurargli la buona giornata; lei se ne stava in un altro letto, a sorridere a un altro uomo col quale conviveva da diverso tempo.
Era accaduto tutto così in fretta da non riuscire a mettere in sequenza gli avvenimenti di un’esistenza fino a quel momento regolare, senza particolari scossoni.
Nato da famiglia benestante si era laureato col massimo dei voti. Alla morte dei genitori, aveva acquisito l’azienda di famiglia conducendola lentamente ai vertici del suo settore. La gente lo osservava con invidia, come un da esempio da imitare.
Forse se avesse riflettuto con ponderatezza, mostrando la medesima scaltrezza utilizzata nel lavoro, avrebbe agito in maniera congrua. Ma lui si fidava della moglie, non c’era ragione per cui non dovesse seguire i suoi consigli quando giungeva ogni mattina per una nuova firma da apporre, senza comprendere come tali suggerimenti non potessero giungere dalla sua mente ma da quella di un esperto avvocato fiscalista, col quale già si intratteneva nei momenti liberi.
Quando la moglie, con le lacrime agli occhi, gli confessò di essersi innamorata di un’altra persona e, per questa ragione, se ne sarebbe andata via da casa, non aveva considerato che la sua intenzione includesse portarsi via anche ogni suo avere. Al termine di un contenzioso senza alcuna possibilità di vittoria, si ritrovò cacciato dall’ufficio, senza casa e coi conti correnti svuotati.
Per qualche giorno fu costretto a dormire in macchina fino a quando un ufficiale giudiziario con una intimazione, gli impose di lasciare libera anche l’automobile. Giona si ritrovò seduto su una panchina, privato di ogni avere.
Quel giorno giunse la ex moglie sedendosi accanto.
«Non preoccuparti!» gli sussurrò. «Sono sicura che ti riprenderai presto. Tornerai alla situazione florida precedente. Cerca di capirmi, ho la necessità di garantirmi il tenore di vita da sempre sostenuto. Il mio nuovo compagno non vuole una donna priva di risorse.»
Giona rimase incredulo nel vederla andarsene via col volto triste, come se la disgrazia fosse caduta su di lei.


Il Marciapiede - Incipit
Giona
Parte 1
Bosco dei Platani
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